... inventarsi uno strumento musicale e invita chiunque a “entrare nel mondo della musica e capirne il meraviglioso linguaggio".
Letterato, poeta dalle rime leggere eppure profonde, Rodari amava la musica e trasferì la passione per i suoni nelle parole; aveva studiato il violino e alcune delle sue celebri filastrocche sono piene di note, come Musica in piazza dove “…quando suona la banda/c’è il Maestro che la comanda…” o Il viaggio del grillo che “…era un tenore ma anche un tantino soprano/e andò a cantare alla Scala di Milano”.
Punto di riferimento della letteratura per l’infanzia, tanto da essere tuttora l’unico italiano vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen (1970), Gianni Rodari ė stato anche giornalista, scrittore, pedagogista; i suoi versi non sono solo per bimbi e nel suo essere giocoliere di parole pare spesso rivolgersi anche agli adulti.
Tutti i suoi scritti “suonano”, filastrocche e poesie hanno ritmo e una musicalità capace di attirare le attenzioni dei musicisti che ne hanno messo in musica le parole in chiave pop, rock e persino jazz. Come non citare ad esempio il racconto La freccia azzurra - divenuto un corto d’animazione grazie a Enzo D’Alò e alla musica di Paolo Conte - e la famosa Ci vuole un fiore, filastrocca musicata da Luis Bacalov e Sergio Endrigo che la presentò nel 1974 e che da allora è canticchiata dai bambini di ogni generazione.
Un gioco di numeri tondi fa del 2020 l’anno in cui di Rodari si ricordano il centenario della nascita, i 50 anni dal premio Andersen e i 40 dalla morte. Periodo di omaggi quindi, anche musicali, tanto che il Festival Time in Jazz (che in Sardegna prova la ripartenza in questo agosto) proprio a Rodari dedica l’edizione, preceduta dalla sua poesia Sulla luna presentata in musica da Paolo Fresu, ideatore della rassegna.
Nonostante le difficoltà, le scuole e le scuole di musica cercano di mantenere le iniziative pensate per il 2020 nel nome dello scrittore. È di aiuto lui, Rodari, che già nel 1962 con Favole al telefono si era inventato un modo di intrattenimento - e anche insegnamento - a distanza. A questo proposito vi lascio con una sua frase, sentita in un documentario di Rai Storia due anni fa: “La scuola costruisce, se no non sarebbe scuola” e non dimentico che in questi cento anni, se fosse dipeso dallo scrittore-poeta, imparare uno strumento musicale sarebbe diventato quasi obbligatorio.