La Scuola come luogo di speranza

Un giovane entra in classe, spesso con un fardello invisibile sulle spalle. Magari porta con sé un passato difficile o è sopraffatto da problemi e paure. La scuola, in questo contesto, può diventare un rifugio, un luogo dove ritrovare la speranza e l’opportunità di ricominciare. È un ambiente dove si imparano non solo nozioni, ma anche a vivere, a credere in se stessi e nei propri sogni. 

Investire in educazione

Nei dibattiti pubblici, tra politici, esperti ed educatori, emerge frequentemente la domanda: conosciamo veramente i giovani? Le ripetute tragedie giovanili devono spingere educatori e genitori,  l’intera società civile a investire in un'educazione relazionale consapevole.

Essere insegnanti: un viaggio tra crisi e vocazione

Quale insegnante possiede oggi le risorse migliori per rispondere ai bisogni dei giovani che vivono in un presente dilatato, globale e contraddittorio? La realtà digitale li immerge in un flusso continuo di conoscenze effimere, relazioni superficiali e incertezze sul futuro a cui si adattano certamente meglio degli adulti, più abituati alla stabilità. Ma non basta sapersi adattare. 

La politica: una maniera esigente

“La politica: una maniera esigente di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri" (Octogesima Adveniens n. 46)

La politica rappresenta uno degli ambiti più alti e complessi dell'agire umano. Per chi persegue onestamente il bene comune, le sfide sono evidenti e non mancano delusioni, specie quando il cambiamento appare irrealizzabile. 

Abitare il mistero

Il vecchio mondo è ormai alla fine e un cielo pallido annuncia l’alba di un mondo ancora senza colore, in cui la luce è come sospesa. La lentezza dell’ora è spietata (Cesare Pavese) per noi abituati al tutto e subito. Ogni alba ha, poi, i suoi dubbi (Alda Merini), è un istante dove tutto può succedere. “Il giorno non nasce in tutte le parti del mondo, ma solo in segreto, là dove nessuno lo vede. Da niente diventa increspatura di vita, da buio diventa cammino, da notte diventa orizzonte.” (Guatan Tavara). 

La distorsione consumistica di Babbo Natale

Il Babbo Natale paffuto e scampanellante è una caricatura vuota e consumistica, che ha perso qualsiasi connessione con le profonde radici religiose del Natale. È un simbolo che, attraverso potenti strategie di marketing, ha trasformato la Festività, un tempo intrisa di significato, in una celebrazione superficiale ed effimera.

“Niente è sicuro fuorché la morte” (Seneca)

La nostra società è una grande barca con le ancore rotte. Il caos che ci circonda e il disorientamento che viviamo occultano il creato e l’uomo rischia di precipitare nella vertigine del non-senso. L’intelletto intorpidito consegna la realtà a uno sguardo miope, che compromette una visione idonea a comprenderne la natura profonda. 

Una riflessione sulla famiglia

"La famiglia non è una cosa importante, è tutto".

 (Michael J. Fox) 

La famiglia, "luogo primario della umanizzazione della persona e della società" (ChL,40), merita considerazione e attenta analisi per stimolarne le competenze, favorirne l'autonomia, sancirne e tutelarne i diritti (Carta dei diritti della famiglia, Santa Sede 1983). 

La fiducia non è una vuota illusione

 “La fiducia non è una vuota illusione, e alla fine, è l’unica cosa che può far sì che il nostro mondo privato non diventi un inferno”. (Hannah Arendt)

Nella cultura romana il termine “fiducia” era un concetto basilare, cardine delle relazioni personali e pubbliche.