Il politically correct sta precipitando nel pensiero unico
Ho l’età per appartenere a quelle persone (perbene) che tanti anni fa di
fronte agli studenti che affermavano a voce alta “il sapere è l’arma di
pressione di una società bianca, fallocratica, eterosessuale” hanno
sorriso, scosso la testa, detto “son ragazzi”. Erano i nonni di quelli
che oggi depositano un fiore sulle confezioni di carne nel banco frigo
dei supermercati dandoci degli “assassini” (di vacche e di pecore, of course).
E noi sorridiamo: “son ragazzi”. Ci è sfuggita allora, ci sfugge oggi,
la pericolosità del politically correct e della sua evoluzione. Mi ha
confidato un amico, professore universitario in USA (mi ha pregato di
non citarlo!) che colà le Università...