Dietro le quinte del mio folle amore

E’ una delle pellicole più attese del Festival del Cinema di Venezia. Il regista una garanzia di storie di qualità, Gabriele Salvatores. Tra i protagonisti volti che non hanno certo bisogno di presentazione, a partire da Valeria Golino e Diego Abatantuono.

Amarcord ... Un Fellini tutto da scoprire

E’ una figura iconica del nostro novecento. Federico Fellini non è mai passato inosservato davanti a chi lo ha conosciuto, anche se per poco, tanto è vero che, tra i mille aneddoti che lo riguardano c’è quello che, spesso, trovandosi a tavola con l’allegra brigata che lo circondava era uso disegnare sui tovaglioli qualche scarabocchio che la sua fervida fantasia partoriva in forma plurigemellare.

Trattorie alla riscossa

E’ uscito in questi giorni un divertente pamphlet “Tutti gli chef sono in tv... noi andiamo in trattoria” (Biblioteca dei leoni). Autori Arrigo Cipriani (Mr. Harry’s Bar) e i due Pittalis, Edoardo, penna di lungo corso, e il giovane esordiente Gian Nicola, figlio nonché allievo.

I Ciardi, una famiglia di pittori dalle mille storie ed emozioni

E’ una bella storia dalla forte impronta di talento familiare che si è imposta a livello internazionale, tra otto e novecento. E’ quella dei Ciardi, Guglielmo, Beppe ed Emma, ben raccontata in una mostra allestita a Palazzo Sarcinelli, in quel di Conegliano, terra del prosecco, il cui lancio del tappo, oramai, ha toccato i cinque continenti. Un motivo in più, quindi, per visitare queste terre ricche di magia e di storie da scoprire.

Albrecth Durer a Bassano del Grappa

Ci sono storie che non cessano di stupire, in questa Italia dalle mille bellezze. Prendiamo Bassano del Grappa. Nell’immaginario collettivo viene collegata al suo ponte degli alpini. Al nettare che riscaldava l’anima nella guerra di trincea.

“Lagunario, un’altra Venezia”. In viaggio con Isabella Panfido

Venezia, con la sua storia che la rende unica, appare sempre più spesso, nelle cronache del tempo fuggente, vittima di una sorta di bulimia turistica che la rende inavvicinabile nel periglioso tratto che porta a San Marco, vittima di orde fameliche di pellegrini multietnici cui poco o nulla, salvo rare eccezioni, interessa della sua anima, delle mille testimonianze che si possono scoprire percorrendo le silenziose calli alla ricerca di storie perdute, tra cui quelle raccontate dai “nisioeti”, le toponomastiche insegne dipinte sui muri a dare un nome a calli, campielli o altro di vicende ingoiate dal passato di cui in parte ne raccontò un esordiente Fulvio Roiter.

Giorgio Lago, un grande giornalista

Giorgio Lago si definiva liberale per nascita e federalista per scelta. Il suo esordio nel giornalismo fu nelle cronache sportive, con una singolare ecletticità: poteva parlare di Rocco e di Rivera, ma anche di ciclismo, pugilato, atletica leggera con un tono avvincente che legava e fidelizzava il lettore.