Per i robot umanoidi possiamo aspettare

Elon Musk oltre ad essere un inventore ed imprenditore vulcanico, è anche un venditore di tappeti ed aria fritta, e spero abbiamo tutti imparato a prendere con le molle quanto annuncia, specie quando dice che sarà disponibile a breve. Musk riesce a fare quello che dice, ma nella maggior parte dei casi molto dopo quanto avesse previsto inizialmente. L’idea che Optimus, il robot umanoide che dovrebbe arrivare in casa nostra ad aiutarci nelle faccende domestiche, costi poco e sia disponibile a breve, è soggetta al rischio di forti ritardi.

Come si sviluppa l’open AI

Sabato scorso abbiamo discusso di open AI con una platea di appassionati bergamaschi, ed ho ripetuto della necessità di sperimentare, giocare e divertirsi con questi strumenti, non necessariamente per fare qualcosa di concreto nell'immediato, piuttosto per imparare a capire come possono essere utili nel nostro contesto in futuro.

Dove funzionano gli LLM

Ad inizio 2021, nel boom dei charger per le auto elettriche, mi ritrovai una bella gatta da pelare: assumere e formare un numero sufficiente di persone per il supporto clienti, per stare al passo con la crescita delle chiamate. Il lavoro nel supporto clienti è antipatico: una chiamata dopo l’altra è una sequela di persone stressate, che si lamentano, ti insultano, chiedono aiuto, non sanno cosa premere sullo schermo, ed hanno fretta.

Nobel ed intelligenza artificiale

Quest’anno a Stoccolma si son fatti prendere la mano, dando i Nobel per la fisica e per la chimica a ricercatori impegnati sull’intelligenza artificiale. Nel primo caso Hinton e Hopfield sono riconosciuti come genitori dell’intelligenza artificiale perché già negli anni 80 hanno usato concetti della fisica per mettere le basi delle reti neuronali, ossia quei programmi software che molto grossolanamente imitano l’architettura dei nostri neuroni e sinapsi e riescono ad imparare. 

The sound of silence - da Simon and Garfunkel ad IA

Credo ricordiate questa canzone di Simon and Garfunkel, che ci parla dell’incapacità della gente di comunicare, specie a livello emotivo, e sembra prevedere il problema dell’isolazionismo che vediamo oggi con l’uso dei social media. Negli Stati Uniti esiste un programma di supporto alle malattie mentali in età pediatrica chiamato proprio Sound of Silence, perché il silenzio è spesso sintomo di diversi problemi, come depressione, ansietà, psicosi e dissociazione.

Acqua potabile e digitale

Adesso che i nuovi datacenter richiedono potenze da impianto nucleare, e le GPU spendono il 40% dell’energia per tenersi fresche, il tema del consumo idrico sale sul podio delle preoccupazioni mondiali. E cosa dire del clima, del fatto che sempre più colture devono migrare al nord perché non piove più abbastanza: dagli ulivi che in Europa del sud e California stentano a produrre, al grano, manca l’acqua.

La gara degli LLM

Ogni settimana 200 milioni di persone usano ChatGPT di OpenAI, 185 milioni invece vanno con Llama di Meta AI: giornalmente questi numeri si assottigliano a circa 35-40 milioni di utenti al giorno per entrambe. ChatGPT è un sistema chiuso, e dopo opportune vagonate di PowerPoint OpenAI ha il permesso di usarlo anche in Europa, mentre Zucki ha preferito star fuori fino a quando i censori di Bruxelles promettono solo vincoli e multe salate. 

Il treno dei pensieri di O1

Quando sentiamo il concetto di “treno dei nostri pensieri” immaginiamo una fila di vagoni, dove ognuno è un’idea che serve a formularne un’altra, fino al raggiungimento delle conclusioni. La capacità di organizzare le idee in una sequenza logica rientra tra le facoltà mentali che sviluppiamo più tardi nella nostra vita, fino ai 30-35 anni, e vanno sotto il nome di funzioni esecutive. Per mettere in fila le nostre idee accendiamo diverse aree del nostro cervello, da quelle che processano le informazioni, a quelle che regolano emozioni e comportamenti, fino alla creatività.

Bias ed Intelligenza Artificiale

Ricorderete che l’anno scorso i principali protagonisti dell’intelligenza artificiale, da Microsoft a Google e compagnia, incapparono in una serie di problemi imbarazzanti con i loro robot di intelligenza artificiale. Dal momento che questi algoritmi sono sviluppati per la maggior parte da ingegneri bianchi, maschi ed americani (seppur molti immigrati di prima o seconda generazione), e che i dati per l’allenamento sono tutti in inglese e di derivazione occidentale, le risposte dell’intelligenza artificiale davano prova di forte bias, specie razziale.

Keywest e l’abbandono delle piattaforme

Il fine settimana scorso passeggiavo tranquillo in centro a Dublino, quando mi sono trovato insieme ad altre duecento persone ad ascoltare i Keywest, un gruppo musicale molto famoso in Irlanda ed anche in America. Tra un brano e l’altro hanno parlato a lungo del loro abbandono delle piattaforme musicali, e del ritorno ai concerti in strada ed altri spettacoli dal vivo, molto banalmente perché con lo streaming non ci campi.