Keywest e l’abbandono delle piattaforme

Il fine settimana scorso passeggiavo tranquillo in centro a Dublino, quando mi sono trovato insieme ad altre duecento persone ad ascoltare i Keywest, un gruppo musicale molto famoso in Irlanda ed anche in America. Tra un brano e l’altro hanno parlato a lungo del loro abbandono delle piattaforme musicali, e del ritorno ai concerti in strada ed altri spettacoli dal vivo, molto banalmente perché con lo streaming non ci campi.

Agosto di studio

Agosto è il mese migliore per riuscire a confrontarmi con altri professionisti, accademici ed investitori e stare al passo con questo settore in continua evoluzione. Ogni anno partecipo ad una conferenza di tre giorni sui monti del Colorado, con circa 200 partecipanti tra imprenditori, qualche ricercatore, e tanti investitori. Per me è sempre divertente vedere all’opera il terzo gruppo: ognuno di loro compra o vende tra i $15 e $20 milioni di azioni al giorno, ripartiti su una dozzina di aziende a testa. Unici assenti sono le grandi multinazionali del digitale, perché essendo quotate in borsa non possono condividere nulla che potrebbe influenzare l’andamento della loro azione.  

Tecnologia e soddisfazione del nostro lavoro

La settimana scorsa, con una quindicina di altri esperti digitali, ho speso ore per risolvere un problema apparentemente semplice, ma alla fine non sapevamo più dove sbattere le zucche vuote. All’improvviso, senza che nessuno di noi avesse capito come, il problema è sparito e tutto è tornato a funzionare correttamente. Di questi episodi me ne capitano uno o due all’anno, e ti metti a ridere perché sembra magia: non c’è una spiegazione logica alla risoluzione, ma sei ovviamente soddisfatto del lavoro fatto, di aver risolto un problema.

Riflessione Crowdstrike

Il 19 luglio 2024 sarà probabilmente ricordato come uno dei peggiori disastri dell’informatica, perché grazie ad un aggiornamento non adeguatamente testato ed inserito alla carlona in una decina di milioni di server e computer in giro per il mondo, Crowdstrike ha anticipato il fine settimana a decine di milioni di lavoratori. 

Pragmatismo vs. Burocrazia

Un paio di settimane fa vi ho raccontato di una professoressa di latino che ha trovato il modo di usare ChatGPT: da un lato si fa aiutare nella corrispondenza coi genitori degli allievi, dall’altro lo usa in aula per far riflettere gli studenti sulla correttezza delle loro espressioni in inglese, prima ancora che in latino. L’articolo ha toccato la sensibilità di alcuni Competenti (meritano la maiuscola), che mi han fatto sapere della loro preoccupazione nel vedere uno strumento pericoloso come un LLM nelle mani di chi insegna agli studenti da decenni.

Previsione Alzheimer

L’Alzheimer è la forma più frequente di demenza nei paesi occidentali, ed anche argomento molto caldo in America, dove le performance dei nostri candidati presidenziali fan pensare di aver due malati in TV. Con circa sette milioni di pazienti e rappresentando la quinta causa di morte per i nostri vecchietti, spendiamo molto su prevenzione e cura. E’ tradizionalmente una malattia dell’età, tanto che l’incidenza del 2-3% nei settantenni cresce al 20-25% passati gli 85 anni (per approfondimenti, qui).

Come cambia il lavoro con ChatGPT

Parecchi mesi fa avevo spiegato ad un gruppo di insegnanti cosa fossero gli LLM, raccomandando di giocarci, di sperimentarne l’uso in classe e capire quindi come questi strumenti avrebbero potuto cambiare lezioni d’aula ed il loro mestiere. Li avevo messi in guardia dal provare a reprimere la prova dei ragazzi, installando i software che scoprono se lo studente li ha usati, banalmente perché conosco adolescenti che da soli scrivono altro codice per scoprire la presenza degli spioni digitali. In questi giorni ho rivisto una professoressa di latino, entusiasta dell’uso di ChatGPT, e cercato di capire meglio l’impatto sul suo lavoro.

Il gemello digitale del topo

In questa rubrica ho parlato spesso del “gemello digitale” (digital twin), ossia la modellazione virtuale di un prodotto, o processo, per facilitare la simulazione di tutte le sue condizioni d’uso e capire quindi come modificarlo al meglio. Si va da prodotti semplici, come una bicicletta o automobile, ad oggetti complessi come un’intera fabbrica, a processi biologici facili come maltazione e fermentazione. La difficoltà di questa modellazione si basa sul numero di variabili da tenere in conto, e non c’è nulla di più complesso di un sistema biologico animale. Bene, siamo arrivati a fare il gemello digitale del topo.

Nuovi strumenti per lo sviluppo SW

In puntate precedenti abbiamo visto come in America continuino i licenziamenti nelle aziende software, che sono tornate ad assumere in paesi in via di sviluppo per abbassare il costo della manodopera. Se un softwarista si vende a $1200 al giorno in USA, $3-600 in Europa e $3 in zone remote del Pakistan, è chiara la tentazione delle grandi aziende di snellire la squadra nel paese più costoso ed aumentare i ranghi in quello più economico.

I contratti di licenza SW

Tutti noi accettiamo senza batter ciglio i contratti di licenza SW, siano quelli per l’utilizzo gratuito di social media o applicazioni, o quelli per il software che compriamo. Anche facessimo lo sforzo di leggere e capire le condizioni capestro che ci impongono, troveremmo difese invalicabili se chiedessimo mai di cambiare qualche clausola. Se andiamo a ben guardare il cappio che ci mettiamo al collo come un’elegante cravatta, viene naturale adottare più software aperto possibile. Facciamo un esempio.