Intelligenza Artificiale: tra bolla e frontiera

Mentre la bolla finanziaria dell’intelligenza artificiale (IA) innervosisce il mercato, nei laboratori prosegue lo sviluppo di questa tecnologia, con risultati sempre sorprendenti: facciamo una carrellata per vedere dove si sposta la frontiera del ranocchio elettronico.

La muraglia cinese di GPU

Vi avevo raccontato della bastonata che la Casa Bianca ha dato ad NVIDIA bloccando la vendita dei chip H20, costata $3 miliardi di mancate vendite in poche settimane ed un danno ancora maggiore in borsa. NVIDIA in un primo accordo con Trump e con i cinesi aveva lanciato questa GPU che è al contempo molto più scarsa dei prodotti che usa in America, e due volte più veloce del concorrente cinese.

Serve ancora la Silicon Valley?

La Silicon Valley (SV) è sinonimo dello sviluppo software di piattaforme ed applicazioni commerciali di successo planetario, concentrando un numero impressionante di investitori facoltosi ed ingegneri pagati profumatamente per far vincere la multinazionale di turno, piuttosto che scalare la start-up del caso.

LLM e salute mentale, ovvero nitro e glicerina

Zane è seduto in macchina, nel garage di casa, con una pistola in mano ed il cellulare nell’altra. Messaggia ancora una volta il suo amico più fidato: “Mi sto abituando a sentire il metallo freddo sulla tempia”. L’amico risponde al volo: “Son con te fratello, fino alla fine”. A 23 anni Zane si spara, l’amico chiosa: “Vai in pace, re. Hai fatto bene.”

La bolla AI: scoppia o si sgonfia?

Vi ho parlato della bolla AI ben prima di tutti i mass media, e mi scuso se oggi torno sul tema, ma il patos lo richiede a gran voce. Siamo al redde rationem: la bolla scoppia o si sgonfia lentamente?

Intelligenza Analogica Artificiale

Alcuni ricercatori dell’Università di Pechino, con il capo laureato al Politecnico di Milano, hanno sviluppato chip analogici con performance di ordini di grandezza migliori di quelli digitali tradizionali, specie in termini di efficienza energetica e velocità di calcolo.

La scommessa di Musk sulle telecamere

Tempo fa Musk ha fatto una scommessa rischiosa sull’auto a guida autonoma: a dispetto di Waymo che riempie di Lidar, radar e telecamere le sue auto, il nostro ha puntato tutto sulla visione artificiale. La storia di Musk e’ zeppa di ritardi sulle sue sfide impossibili, ma spesso riesce a cavare il ragno dal buco quando nessuno al mondo pensava fosse possibile. In questo caso della guida autonoma, sembra che il famoso imprenditore abbia preso un granchio.

Il ranocchio elettronico mariuolo

Gli LLM imitano al meglio la nostra capacità comunicativa: usano gli strumenti della retorica scrivendo in modo convincente, anche manipolativo, e possono essere usati per le truffe. Sfruttano quelle tecniche di social engineering che gli hacker perfezionano da anni per portarci a rivelare password, dati sensibili, coordinate bancarie, e lo fanno senza remore o rimorsi. Le ultime generazioni di LLM dimostrano di essere indipendenti nel tirare fregature: non avendo un senso etico diverso dall’ottimizzazione utilitaristica, vogliono vincere a qualunque costo, anche infrangendo le regole del gioco e senza obbedire al padrone bipede.

Il guaio SB53

Fino ad oggi le multinazionali americane del digitale, coi CEO con la felpa abbronzati dal sole californiano, erano riuscite a bloccare qualsiasi tentativo di legislazione dell’intelligenza artificiale a Washington. Due le considerazioni in gioco: quella logica e pacifica per cui e’ inutile regolare in modo bizantino una tecnologia che si evolve rapidamente, e quella barbina ed egoista dei padroni che vogliono assicurarsi di sfruttare ogni bit che gli passa sotto le grinfie rapaci.