Prepararsi al futuro digitale

All’inizio di questo millennio, in piena spinta della globalizzazione, molti ragazzi avevano paura di studiare informatica perché si rendevano conto che coetanei altrettanto bravi e ben equipaggiati in India e Cina potevano fare lo stesso lavoro ad una frazione del loro stipendio. Vent’anni dopo, siamo punto e a capo: studenti che evitano ingegneria, matematica, fisica perché presto questo o quel mestiere sarà svolto da un ranocchio artificialmente intelligente con un costo irrisorio rispetto alla loro paga.

Dall’Australia con furore

Nei giorni scorsi l’Australia ha passato una legge draconiana: divieto di usare social media ai minori di 16 anni. Con 27 milioni di abitanti, questa normativa non rappresenta ancora un grosso problema per le multinazionali del digitale, ma la decisione ha preso tutti di sorpresa, ed è probabile che altri la imitino. Come interpretare quest’iniziativa a favore dei nostri ragazzi?

Gli agenti Ai che rivoluzionano le agende

ChatGPT e compagni LLM hanno bastonato alcuni settori industriali in modo importante: dai servizi di formazione on-line a quelli di traduzione, si vedono crolli in borsa e licenziamenti di migliaia di persone. Nonostante le allucinazioni e relativi errori, gli LLM sono così economici che vale la pena affrontare il rischio. Peraltro, dare una risposta sbagliata ad uno studente, tradurre malamente una frase o introdurre un baco in un programma software sono peccati veniali e facilmente riparabili. Giusto quindi che molti capi e lavoratori si chiedano: toccherà anche a me?

Previsioni ed impatto climatico

In questi giorni i potenti della terra si son ritrovati a Baku, in Azerbaijan, per piangersi addosso sull’incapacità di rallentare il cambiamento climatico, con tanto di innalzamento delle temperature e fenomeni meteo sempre più violenti. 1800 persone sedute a dibattere per ore, solo per finire con la stessa soluzione di sempre: cari paesi ricchi dateci ancora più soldi, dai tremila ai dodicimila miliardi l’anno, per evitare che la temperatura aumenti di 1.5C e l’orsetto polare non abbia più il ghiaccio necessario.

Quando il medico fa l’interfaccia computer-cervello

In questa rubrica ho spesso parlato di Neuralink, l’azienda di Musk che prova a produrre un’interfaccia computer-cervello per migliorare la qualità della vita di diversi pazienti affetti da problemi neurologici. Ricorderete i video sorprendenti di scimmie, maiali e caprette che riescono ad interagire con il computer, e poi da ultimo il primo paziente tetraplegico che quest’anno ha ripreso a controllare il mouse, giocare a videogiochi, fare post su social media e quindi socializzare meglio di prima.

Per i robot umanoidi possiamo aspettare

Elon Musk oltre ad essere un inventore ed imprenditore vulcanico, è anche un venditore di tappeti ed aria fritta, e spero abbiamo tutti imparato a prendere con le molle quanto annuncia, specie quando dice che sarà disponibile a breve. Musk riesce a fare quello che dice, ma nella maggior parte dei casi molto dopo quanto avesse previsto inizialmente. L’idea che Optimus, il robot umanoide che dovrebbe arrivare in casa nostra ad aiutarci nelle faccende domestiche, costi poco e sia disponibile a breve, è soggetta al rischio di forti ritardi.

Come si sviluppa l’open AI

Sabato scorso abbiamo discusso di open AI con una platea di appassionati bergamaschi, ed ho ripetuto della necessità di sperimentare, giocare e divertirsi con questi strumenti, non necessariamente per fare qualcosa di concreto nell'immediato, piuttosto per imparare a capire come possono essere utili nel nostro contesto in futuro.

Dove funzionano gli LLM

Ad inizio 2021, nel boom dei charger per le auto elettriche, mi ritrovai una bella gatta da pelare: assumere e formare un numero sufficiente di persone per il supporto clienti, per stare al passo con la crescita delle chiamate. Il lavoro nel supporto clienti è antipatico: una chiamata dopo l’altra è una sequela di persone stressate, che si lamentano, ti insultano, chiedono aiuto, non sanno cosa premere sullo schermo, ed hanno fretta.

Nobel ed intelligenza artificiale

Quest’anno a Stoccolma si son fatti prendere la mano, dando i Nobel per la fisica e per la chimica a ricercatori impegnati sull’intelligenza artificiale. Nel primo caso Hinton e Hopfield sono riconosciuti come genitori dell’intelligenza artificiale perché già negli anni 80 hanno usato concetti della fisica per mettere le basi delle reti neuronali, ossia quei programmi software che molto grossolanamente imitano l’architettura dei nostri neuroni e sinapsi e riescono ad imparare. 

The sound of silence - da Simon and Garfunkel ad IA

Credo ricordiate questa canzone di Simon and Garfunkel, che ci parla dell’incapacità della gente di comunicare, specie a livello emotivo, e sembra prevedere il problema dell’isolazionismo che vediamo oggi con l’uso dei social media. Negli Stati Uniti esiste un programma di supporto alle malattie mentali in età pediatrica chiamato proprio Sound of Silence, perché il silenzio è spesso sintomo di diversi problemi, come depressione, ansietà, psicosi e dissociazione.