Waymo (Google) ha finalmente imparato a guidare, dopo 40 milioni di miglia di test stradali di cui 25 milioni percorsi in autonomia. Se pensate che un ragazzino impara a guidare in duemila miglia ed affina con circa settemila nel primo anno di pratica, capite perché parlo sempre di ranocchio elettronico, ma adesso Waymo sta andando veramente bene.
Il suo taxi a guida autonoma è disponibile in alcune città dal clima caldo e code infinite: Austin, Los Angeles, San Francisco e Phoenix contano circa 250.000 viaggi a settimana per una percorrenza di quasi 3.4 milioni di miglia, che consentono al ranocchio di affinare sempre di più la sicurezza con cui si destreggia nel traffico. Alcuni amici l’hanno usato di recente a San Francisco e Phoenix e mi dicono che ha fatto passi da gigante rispetto alla guida incerta e strattonata di un anno fa: io aspetto di toccar con mano.
Mancano città come Boston, Chicago e New York, dove oltre al traffico piu’ aggressivo abbiamo un clima che richiede di destreggiarsi tra neve, ghiaccio e buche nella strada, che nelle altre città nemmeno si sognano. Ce la farà Waymo? Quello che è sicuro è che ognuno di quei taxi oggi costa $250.000, e l’azienda di Google non ha ancora deciso se sia il caso di venderli, ed a chi.
Con quei soldi ti compri una Ferrari Roma, quindi è improbabile che un consumatore preferirebbe prendersi questo robo-taxi, ma un’azienda di trasporti pubblici potrebbe pensarci. Nelle città citate un taxista guadagna sui $50.000 l’anno, e considerando assicurazione e spese accessorie il costo si avvicina ai $65.000. Visto che il robo-taxi guida tutto il giorno, è corretto paragonarlo con circa $180.000 di costo umano. Nel caso dei camion Kodiak di cui vi ho già parlato, dove gli autisti guadagnano $100.000 l’anno ed il robot ha uno sconto del 40% sull’assicurazione e consuma il 30% in meno di carburante, la convenienza c’è già.
Mentre Waymo propende per tenersi il ranocchio per sé ancora per qualche tempo, Musk vuole partire a vendere il Robotaxi Tesla tquanto prima. In questo istante la sua azienda offre il modello 3 a $300 a settimana per gli autisti Uber e Lyft, costo che comprende anche assicurazione, manutenzione e numero illimitato di miglia. L’offerta ha avuto un buon successo, specie tra gli autisti di etnia orientale, che preferiscono non dover usare la loro macchina e concentrarsi solo sul guidare e fare profitti. In moltissimi casi lo stesso veicolo è usato da due o tre autisti sulle 24 ore, massimizzandone l’efficienza d’esercizio. Quanto potrebbe costare il Robotaxi?
Una fondamentale differenza tra le due auto è il grado di autonomia: Waymo costa $250.000 perché piena di telecamere, radar, lidar ed un potente computer di bordo che orchestra tutti i segnali. È un veicolo dotato di ogni possibile strumento per guidare in autonomia, senza volante o pedali. Musk ha voluto risparmiare, affidandosi solo alle telecamere ed ai suoi datacenter centralizzati, mentre il computer di bordo è contiene network neuronali specializzati nell’interpretare le immagini. Non sappiamo il costo finale, ma il Robotaxi dovrebbe essere decisamente più economico di Waymo.
In questo momento Musk tentenna: forse venderà una ventina di Robotaxi basati sul modello Y ed in grado di guidare autonomamente, ma è probabile che serva ancora un grado di supervisione. Questo potrebbe significare una persona che resta pronta ad intervenire dal sedile dell’auto, oppure qualcuno collegato da remoto, che può intervenire su alcuni Robotaxi contemporaneamente. In ogni caso con il coinvolgimento di una persona il vantaggio di costo rispetto a Waymo sparisce.
Personalmente preferisco che un robo-taxi venga venduto e controllato dal taxista, vuoi dipendente col proprio strumento di lavoro, vuoi imprenditore di sé stesso. In questo modo il controllo del “mezzo di produzione” rimane nelle mani che contano, quelle del lavoratore, e non in quelle di un oligarca a spasso sulle coste californiane che vuole accumulare altri miliardi in banca. In questo modo il cliente puo’ fare come gia’ possibile oggi con Uber, andando a scegliersi il modo preferito di prendere il taxi, pagando il giusto.