Movimentismo

Hanno pantaloncini corti da battaglia, scarpe da ginnastica di ogni foggia, t-shirt polo camicie a seconda delle generazioni. A tutte le età si accoccolano a terra sui ciottoli caldissimi di piazza S. Pietro o su improbabili seggiolini che hanno fatto molti viaggi e ascoltano per ore, accalcati, testimonianze e canti. Si lamentano poco delle condizioni di evidente disagio, anzi rimangono paradossalmente sorridenti, fino a esplodere di entusiasmo quando passa il nuovo Papa in interminabili giri di auto, e ridono di gusto alle facce spaventate dei piccoli bambini che compaiono sui megaschermi della piazza mentre vengono catapultati in ogni modo sulla papamobile per improbabili benedizioni volanti.

La filosofia del basket sta cambiando?

Se siete stufi del calcio dove si passa la palla indietro per la costruzione dal basso e non si segna mai, passate al basket: tornare nella propria metà campo è vietato e si segna ogni 24 secondi. Così dicono gli stereotipi. Veri, peraltro, ma solo parzialmente. Anche una partita di basket può essere noiosa e segnare troppo può far perdere il gusto. 

Dopo la virtù? MacIntyre e la critica al mondo liberale

La scorsa settimana è morto Alasdair MacIntyre (1929-2025), uno degli autori più interessanti e discussi degli ultimi 50 anni di filosofia, uno dei pochi originali. Nel 1981 era salito alla ribalta perché aveva scritto il libro After Virtue (Dopo la virtù). Proponeva una critica feroce del mondo liberale visto come un insieme di frammenti di tradizioni morali e sociali diverse di cui si era ormai perso il senso. 

Papini e la cultura dell’anima

Papini aveva 26 anni nel 1907 e si sentiva un “uomo finito”. Era già stato tutto: fondatore di un gruppo politico intellettuale repubblicano, fondatore di una rivista, il Leonardo, che aveva messo a soqquadro il mondo accademico, fondatore di un movimento di pensiero – il pragmatismo - che aveva importato dagli Stati Uniti e tradotto a modo suo, con un’inclinazione esistenzialistica. 

Il gabbiano, il comignolo e altre facezie da conclave

Per chi si occupa di logica e di comunicazione intese come “gesto”, cioè come azione con un inizio e una fine che portano un significato, è difficile non notare i particolari comunicativi degli eventi delle ultime settimane. Evito quelli veri e importanti: colori e canti (icone), sigilli e candele (indici), giuramenti latini e discussioni multilingue (simboli), il cui aggregato (gesto) ha tenuto incollati gli occhi di molti, a prescindere da credenze e convinzioni. Voglio invece fare un elenco dei fatti comunicativamente curiosi della narrazione.

L’etica paradossale di Šalamov

Se non avete letto Šalamov, fatelo. I racconti di Kolyma sono un viaggio nell’immensità assurda e glaciale dei lager staliniani. I racconti sono duri, spietati nelle descrizioni dell’abiezione da lager, impietosi nel giudizio sull’essere umano che viene fuori dai totalitarismi del XX secolo, eppure anche misteriosamente profondi e, in qualche modo, impregnati di una forza positiva che non è l’esito immediato della lettera dei testi.

L’AI e le nostre presunzioni

Ho partecipato a decine di conferenze su Intelligenza Artificiale (AI) nell’ultimo anno. In fondo, la maggior parte degli interventi tende a dirci che alla fine siamo più bravi e intelligenti noi umani: la nostra intelligenza è diversa, creativa, unica, irrepetibile, responsabile e mille altri complimenti che ci facciamo da soli. 

I giudici e il parafulmine di Robespierre

L’aneddoto legale è interessante. Il futuro ispiratore e membro del comitato di salute pubblica, Maximilien Robespierre nel 1783 era un avvocato, nella sua Arras. La sua carriera comincia con un grande successo. Difende il signor Vissery de Bois-Valé al quale la comunità del suo paese, Saint-Omer, vuol far disinstallare un parafulmine costruito sul tetto e che la comunità stessa giudicava pericoloso.

Di cuore e coraggio

L’enciclica del Papa Dilexit nos è uscita qualche mese fa. I giudizi papali sono sempre interessanti, per cattolici e non, per capire quali sono le preoccupazioni che vengono da una delle agenzie culturali di più lunga data e successo. Non vi dirò quindi molto delle riflessioni teologiche ma piuttosto degli spunti filosofici e sociologici.