Tutto funziona. E proprio per questo siamo perduti
Ogni epoca della storia umana si sviluppa entro un proprio orizzonte di senso, un insieme di valori, credenze e finalità condivise che orientano il comportamento individuale e collettivo.
Ogni epoca della storia umana si sviluppa entro un proprio orizzonte di senso, un insieme di valori, credenze e finalità condivise che orientano il comportamento individuale e collettivo.
La solitudine contemporanea non è fatta di silenzi, ma del frastuono ininterrotto delle notifiche. È questo il paradosso che caratterizza la nostra epoca: un mondo iperconnesso in cui, paradossalmente, il ritiro sociale cresce a ritmi vertiginosi.
In un tempo di rapidi mutamenti, la domanda su chi sia l’uomo e quale sia la sua natura rimane più che mai attuale. Il credente conserva una concezione chiara alla luce della fede. Per lui l’uomo è una creatura di Dio, fatto a sua immagine e somiglianza. Possiede dignità, libertà, ragione e capacità di amare ed è chiamato a vivere in relazione con Dio, con gli altri e con il creato.
La comunicazione, oggi, non è più soltanto un mezzo, ma l’ambiente naturale dell’uomo. L’universo multimediale, onnipresente e totalizzante, non si limita a modificare gli strumenti attraverso cui impariamo e interagiamo: esso ridisegna le coordinate del pensiero, del linguaggio e dell’identità.
L’educazione, per un insegnante cristiano, non è un semplice metodo, ma un atto d’amore che costruisce comunità, valorizza diversità, accoglie i cambiamenti, alimenta inquietudini e domande, rispetta i limiti e si vive come esperienza familiare e generativa.