Il pittoresco

Capitavo per caso una di queste passate domeniche in Piazza Duomo a Milano e mi sono imbattuta nel mercatino dei libri antichi e usati “Vecchi libri in piazza” precisamente sotto i portici di Piazza Diaz. Un vero appuntamento con il libro raro, introvabile, curioso e da collezione e di grande storia peraltro, nei tempi frequentato da Umberto Eco, Dario Fo e Giuseppe Pontiggia, e che ora coinvolge un centinaio di espositori. 

Al parco Sempione

Di recente sono finalmente andata a vedere la Palazzina Appiani, recentemente ristrutturata dal FAI: alle volte essere turisti della propria città è gradevole e interessante, pure un po’ straniante. La Palazzina Appiani era la tribuna reale, anzi imperiale, di Napoleone, quando fu costruita l’Arena Civica, ed è di fatto un’architettura scarna, una sorta di foyer di un teatro, anche se, come recita il volantino del FAI, è un gioiello neoclassico. Tempo addietro ricordo un’apertura straordinaria in occasione della mostra di Pawel Althamer , artista polacco, promossa dalla Fondazione Trussardi, sempre attenta a valorizzare, anche se per un momento, gli spazi cittadini.

BAG

Recentemente sono andata all’inaugurazione della Bocconi Art Gallery, invitata da un amico. Non avevo tanta voglia di andare, per la verità, perché ricordavo la prima edizione, presso la vecchia sede e non mi sembrava tanto interessante. Mi viene però indicato il palazzo di via Roentgen, recentemente ristrutturato dagli irlandesi Grafton Architecs, e allora mi incuriosisco un po’.

Felice Carena

Alle volte sono commossa dagli sforzi fatti da alcune istituzioni, in questo caso le Gallerie d’Italia, che a Milano hanno sede nel più prestigioso degli ambienti della banca Intesa San Paolo, per ricordare artisti italiani ottimi anche se un po’ dimenticati. Ammetto di essermene dimenticata anche io fino a qualche giorno fa, quando mi son resa conto che il tempo era passato e la mostra era in chiusura. 

Muottas Muragl

Stavo leggendo un nuovo saggio di Byung- Chul Han, professore di Estetica all’università di Berlino, un elogio della “Vita contemplativa, o dell’inazione”. Il filosofo sudcoreano afferma che in una società nella quale il “tempo libero” serve a rinfrancarsi dopo il lavoro, ecco che esso resta incatenato alla logica di quest’ultimo: e quale derivato del lavoro rimane un elemento funzionale alla produzione.

Via Tadino

Belle le mostre estive a Milano, ricche di suggestioni perché niente affatto scontate. Qualche giorno fa, sono finalmente riuscita ad andare a vedere la mostra di Valerio Adami, a Palazzo Reale. Una mostra molto importante ed esaustiva del suo lavoro nel tempo, con spunti poetici e biografici di grande fascino. 

Pino Pascali

Questa estate, per sfuggire al caldo milanese, ma anche incuriosita dalla mostra “difficile” dell’artista scomparso più giovane tra i membri dell’Arte Povera (e che forse per lo sguardo tenero, mi ricorda Lucio Battisti) sono andata a vedere alla Fondazione Prada la mostra di Pino Pascali. Alla Fondazione Prada sanno cosa significa l’aria condizionata, un po’ all’americana … ma il beneficio è assicurato e il cervello riprende a funzionare.

Pietrasanta

“I monti della Versilia ridenti o foschi? Ecco una cosa che non si può mai capire. Un poco folli, di forma, e inchiostrati sempre con tinte da fine del mondo, con quel rosa, quelle vampate secche del marmo che trapelano come per caso.” 

Pier Paolo Pasolini

È quello che ho pensato passando dalle Alpi Apuane quando scendevo verso Pisa, con tappa a Pietrasanta. 

Paris 2024

E’ di questi ultimi giorni la polemica riguardante la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici a Parigi, che ha creato sconcerti e malumori per una interpretazione un poco irriverente dell’Ultima Cena di Leonardo. In senso lato, è sembrato a molti un attacco alla religione cristiana. Non voglio fare a tutti costi il bastian contrario, a me è sembrata semplicemente una cosa molto kitsch: mi piacerebbe invece fare una serie di considerazioni.

Floating piers

“Anche lo straordinario deve avere dei confini”.

Franz Kafka


Qualche sera fa ero a casa di Silvia, una ex compagna di classe del liceo, perché un certo piccolo miracolo ci fatto incontrare di nuovo, non solo lei ma un piccolo gruppo, qualcuna di noi della D, dopo tanti anni… a un certo punto noto, appeso, un bel progetto di Christo e Jeanne-Claude, con in primo piano degli ombrelloni arancioni.