Vita d'artista


NADA

“Nessuna enfasi, solo rigore assoluto. L’annullamento di se stessi per conoscere l’unica vera realtà..."

 San Giovanni della Croce

Introduco con queste parole citate proprio dall’artista Thierry de Cordier per spiegare il suo nuovo progetto alla Fondazione Prada. Il passaggio che cita del mistico spagnolo San Giovanni della Croce da il titolo alla mostra: NADA, il nulla. Dieci tele verticali alcune di dimensioni davvero significative occupano gli spazi della Cisterna, appese a tre strutture monolitiche, come fossero meteoriti blu arrivate dallo spazio contenenti una nuova lingua. Le opere sono quasi tutte scure, nere e blu, gravide di tecniche e materiali diversi che però sono uniti, così come la scrittura che alle volte appare, da un equilibrio quasi metafisico. Segnano una sorta di percorso doloroso in cui si intravede la figura del Cristo sulla croce, ma nascosto da strati di colore e bitume, eppure ancora percettibile nella sua sagoma, perché tutto ciò che dipingi su un quadro, a un occhio attento appare sempre, anche se fai dei cambiamenti o provi a nasconderne le tracce.

Vado a vedere la mostra con Francesco Correggia, artista anarchico e resistente, perché c’è un legame di stima e di affetto per quello scontroso scozzese, de Cordier appunto, che ha a suo tempo preso parte a un libro scritto a due mani con Pietro Finelli ed edito da Mimesis “Pittura. Il corpo infinito”, al quale a mia volta ho avuto l’onore di partecipare con delle opere. C’è un’affinità teorica tra de Cordier e Francesco, ma anche di approccio alla pittura, e per me è stato un grande piacere visitare quella mostra insieme. Le opere sono imponenti e malinconiche, a tratti sublimi. La scritta NADA, campeggia in alto al posto di INRI ( Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum), spesso raffigurata dagli artisti nella storia dell’arte a suggellare il tema della crocefissione. L’architettura post-industriale che svetta in altezza della Cisterna fa il resto, con la luce che cala dall’alto, evocando quasi uno spazio sacro, e di pensiero.

Come quando le mostre sono belle, facciamo un giro di divagazione , vediamo quella sulla fotografia tedesca allestita in contemporanea negli altri spazi, e poi torniamo a visitarla, con di nuovo un certo tremore, quello che ti colpisce quando c’è il vero spirito e con esso, una nuova verità.

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.