LA Caverna


Il tempo delle scelte

La giornalista e saggista statunitense Anne Applebaum lancia un allarme: i dittatori di tutto il mondo si sono alleati in un fronte comune. Sono «un gruppo tenuto insieme da una spietata e assoluta determinazione a preservare il proprio potere e la propria personale ricchezza» (Autocrazie, Mondadori 2024). Per raggiungere questo obiettivo, sfruttano strutture finanziarie illecite, servizi di sicurezza deviati ed esperti di tecnologia, strumenti con cui orchestrano sorveglianza, propaganda e disinformazione.

Lo scopo finale è chiaro: «privare i cittadini di qualsiasi influenza reale o della possibilità di far sentire la propria voce». Questi autocrati sono avidi, prepotenti e arroganti. Non temono l’odio dei propri sudditi né le critiche degli altri Stati e «non si vergognano di ricorrere apertamente alla brutalità». Certi della propria impunità, vedono nel mondo democratico il loro più grande nemico, poiché le sue regole – giudici indipendenti, cittadini attivi, stampa libera, istituzioni internazionali forti – minacciano la loro egemonia. Diffondono odio e risentimento, sfruttando l’avidità di istituzioni, aziende, avvocati e politici nei Paesi democratici, pronti a fare affari con loro in cambio di guadagni illeciti. In questo modo, riescono a riciclare denaro sporco, frutto di traffici mafiosi, grazie a un cinico e amorale mondo della finanza. Mentre gli autocrati si sostengono a vicenda per mantenere saldo il proprio potere, le persone oneste spesso faticano a mettersi in rete e a unirsi nella difesa della libertà. Eppure, «la libertà di una nazione dipende dalla forza della libertà in altre».

Secondo la Applebaum, le democrazie devono collaborare per promuovere la trasparenza e impedire che siano i dittatori a dettare le regole del gioco. Nella strategia delle autocrazie moderne la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. I governi autoritari utilizzano strumenti digitali avanzati per monitorare i cittadini, manipolare l’informazione e diffondere propaganda. Le piattaforme social e i media digitali sono spesso infiltrati da campagne di disinformazione sponsorizzate dagli stessi regimi autocratici, con l’obiettivo di indebolire la fiducia nella democrazia e creare divisioni all’interno delle società libere. «L’umanità è posta di fronte a un bivio. Quale civiltà si imporrà al futuro del pianeta? Dipende da noi se sarà la civiltà dell’amore oppure l’inciviltà degli egoismi eretti a sistema». (Giovanni Paolo II) Questa sfida è oggi più attuale che mai e coinvolge ognuno di noi, nel proprio ruolo, grande o piccolo, all’interno della società. Possiamo scegliere di rifugiarci nell’indifferenza o di dare il nostro contributo: votando, facendo rete, partecipando attivamente alla vita civile, rifiutando la corruzione, leggendo e informandoci, dialogando e lavorando per il bene comune. Un aspetto cruciale nella lotta contro l’espansione delle autocrazie è la necessità di una maggiore cooperazione tra le democrazie.

La storia dimostra che la mancanza di unità e di risposte decise ha spesso permesso ai regimi autoritari di rafforzarsi. Per affrontare questa sfida servono uomini e donne con «una coscienza sociale a dimensione planetaria, una coscienza aperta al mondo intero». Individui capaci di «amare il Paese altrui come il proprio, di fare dei propri valori un dono e di valorizzare e apprezzare i valori delle altre culture, per comporre quella saggezza globale oggi così necessaria». Per sviluppare questa coscienza sociale planetaria, è essenziale:

- Educarsi alla globalità, approfondendo la conoscenza di culture diverse, della storia e delle dinamiche geopolitiche;
- Promuovere il dialogo interculturale, confrontandosi con persone di altre nazioni e tradizioni per imparare ad apprezzarne i valori e le prospettive;
- Essere cittadini attivi: partecipando alla vita democratica, sostenendo la giustizia sociale e combattendo l’indifferenza verso le ingiustizie;
- Sostenere la cooperazione internazionale favorendo progetti e organizzazioni che lavorano per la pace e i diritti umani;
- Adottare uno stile di vita responsabile scegliendo consumi etici e rispettosi dell’ambiente e delle persone;
- Vivere l’unità nella diversità, riconoscendo il valore delle differenze culturali per costruire un futuro più giusto.

In definitiva, la lotta contro l’autocrazia non è solo un confronto politico, ma una battaglia per la difesa dei valori fondamentali di libertà, giustizia e dignità umana. Le democrazie devono agire con determinazione, investire nella trasparenza e nella protezione dei diritti umani e contrastare attivamente la propaganda e la disinformazione. Il tempo delle scelte è ora e sta a noi decidere da che parte stare

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.