"Una gabbia andò in cerca di un uccello”: parlare di corruzione con un giovane magistrato
A cavallo di Ferragosto è venuto a trovarmi un giovane magistrato, figlio di un’amica cara. Voleva conoscere il mondo vissuto da un ultranovantenne come me, sopravvissuto agli osceni mondi del fascismo, del comunismo, del cosmopolitismo patrizio, con un pensiero libero e indipendente. Le due versioni patrizie del cosmopolitismo stanno battagliando, da sempre, sul tema giustizia, in quanto i primi sono convinti che i magistrati non siano per nulla indipendenti, ma siano parte integrante dei secondi.