Il nuovo Papa sarà un giorno il nuovo vescovo di Roma?

Se lo Spirito Santo ci aiuta, il nuovo Papa sarà molto diverso da Benedetto e da Francesco ma, ne sono certo, sarà in continuità strategica con i loro due pontificati, come aveva previsto nel 1969 un giovane teologo bavarese. Il Papato old style otto-novecentesco è finito con Giovanni Paolo II. Questa la mia assunzione.

Una doppia intervista: “Se lei fosse la premier italiana che farebbe sui dazi?”

Come editore di Zafferano ho deciso di creare una nuova Rubrica “INTERVISTE” da affidare, all’inizio congiuntamente, ai giovanissimi Silvia Andrea Russo (23) e a Emanuel Gazzoni (29) già titolari delle Rubriche “Teatro” e “Sport”, ma anche a chi voglia mettersi in gioco sia come intervistato che come intervistatore. Io per primo, assumerò il ruolo di “intervistato-cavia” (come in questo caso) sia in futuro di “intervistatore-cavia”.

Ragazzi, siamo sull'orlo del burrone, fermiamoci!

Quando ho un problema personale che mi angoscia, scrivo un libro: sono convinto che mi aiuti a rafforzare la mia umanità. Nei quaranta giorni in cui effettuai le trentacinque sedute di radioterapia che il mio amico, il professor Umberto Ricardi mi impose, salvandomi così la vita, scrissi “Il Cancro è una Comunicazione di Dio” . 

La libera repubblica del grande terrazzo

Finalmente la primavera è arrivata. Non le rondini, ma i merli l’annunciano.

Come ogni anno, la solita coppia di merli è atterrata sul grande terrazzo, pieno di piante grasse e di erbe officinali (La chiamo la Libera Repubblica del Grande Terrazzo). Stasera, al tramonto, e domattina all’alba, sentirò il loro canto, lo zirlo; dicono serva a connettersi ad altri mondi pieni di misteri per noi umani, e di cui non conosciamo i linguaggi. 

Gli Agnelli-Elkann e i Buddenbrook

È un momento in cui tutti gli ultra politicizzati di tastiera e di salotto sono molto agitati e parlano, parlano, scrivono, scrivono. Ho preferito defilarmi e per rilassarmi mi sono riletto “I Buddenbrook” di Thomas Mann. Per chi come me è convinto che nel XXI° secolo Patriziato e Plebe dovranno sciogliere o tagliare di netto molti nodi arrivati al pettine.

Il riarmo dell'Italia visto dal mio salotto

Ho trovato curioso, e pure un po’ imbarazzante, parlare di “Guerra”, via webinar, dal mio confortevole salotto borghese. Il webinar riguardava un incontro a quattro, organizzato da una importante “associazione scientifica”, sul tema il “Riarmo”, e il dibattito sarebbe finito su Facebook, X, You Tube.

Il banchiere svizzero XY mi intervista su JD Vance

Premetto che non ho interesse alcuno verso l’attuale politica politicante, tutta ideologica e partitica, in Italia centrata sul periferico duo Meloni-Schlein. Sono invece molto interessato agli scenari geopolitici mondiali del XXI° secolo, il siparietto di fine febbraio nel mitico studio ovale della Casa Bianca fra Volodymir Zelensky, Donald Trump, J. D. Vance mi ha piacevolmente colpito, avendolo trovato un innovativo modo di fare “comunicazione diretta presidente-cittadini”, saltando gli imbarazzanti mediatori politico culturali intermedi, a valore aggiunto zero o negativo. Silenzioso il solito controcanto delle solite cornamuse.

Nere e confuse nuvole scorrazzano senza senso sui cieli d’Europa

Come giornalista ed editore di vecchio pelo confesso il disagio (culturale) che provo in questo momento geopolitico, dominato dall’ipotesi di una tregua in Ucraina, negoziata in solitudine dal duo Trump & Putin. Non sono tecnicamente all’altezza per fare commenti analitico-professionali sul tema specifico, anche perché ho abbandonato trent’anni fa la postura da “analista”, scegliendo quella dello “scenarista”, ragionando cioè non più per eventi ma per scenari. 

La guerra finirà un giorno d’aprile 2025, con i ciliegi in fiore

Molti lettori, in realtà molte lettrici (grazie, care amiche, senza di voi sarei un servo muto) mi chiedono un Cameo su come l’Europa, tagliata brutalmente fuori dal duo Trump & Putin, dovrebbe comportarsi nell’ipotesi, ormai certa, di una trattativa a due, America e Russia, sull’Ucraina. I due hanno pure fretta, vogliono almeno una tregua per Pasqua. I nostri 27 premier, fermi nei loro sogni lirici di politica politicante, senza nulla sapere di come stava andando il mondo, serenamente inani per tre anni, ora si agitano, disperati.