Le "regole di ingaggio" degli editori sul giornalismo di inchiesta

La settimana scorsa ho passato due giorni interi a leggere le varie analisi-scenario dello scandalo “dossieraggio” su quotidiani di ogni nuance politico-culturale. Nei ritagli di tempo ho ascoltato in tv le orrende “versioni talk”, sia modalità 3 vs 1 sia 1 vs 3. Godo del privilegio di poterli leggere o ascoltare nella triplice veste che mi compete: lettore, giornalista, editore. Oggi, da editore ne scrivo.

Ragazzi, giornalismo è saper collegare i tanti puntini della vita

Questo secondo Cameo (sperimentale) scritto per i giovanissimi (il primo è uscito il 15/12/23) è stato costruito assemblando alcuni concetti insiti in una trentina di titoli di ZAF, un velleitario quotidiano digitale destinato alla Gen Z. Quando nacque era composto da cinque tweet, quindi leggibile in 90 secondi; mi dissero livello di attenzione massimo per i giovanissimi. Ora, riconfigurato, ZAF riporta il solo titolo dell’articolo, nessun testo, lasciato all’iniziativa di ciascun lettore se vuole cimentarsi a fare giornalismo.

I CEO si sono comprati la democrazia?

Dai primi anni Duemila studio e scrivo sul CEO capitalism (copyright). Coltivo il mio divertissement disegnando “scenari”. Alcuni, distopici, sono stati pubblicati da Grantorino Libri come libri-incipit: “La pestilenza è finita. Sono tutti morti, quasi”, “La Terza Guerra Mondiale di Gordon Comstock”, “Editoria & Amazon”, “Il Processo di Achille K.”. E così “Guerra e Poesia”. Altri sono dei semilavorati per i Camei.

Cinque anni di libero giornalismo reputazionale, ove anti non significa contro ma contrario

Siamo vicini al compimento del primo lustro di vita di Zafferano e del suo sogno-obiettivo: essere leader nella nicchia che ci siamo inventati, quella del libero giornalismo reputazionale. Noi ci abbiamo creduto, così i nostri diciannovemila abbonati. Siamo campati in interstizi lontani dalle luci della cronaca, raccontando “in silenzio” il possibile processo di auto implosione naturale del modello del CEO capitalism, come è stato per il comunismo russo.

Giornalismo in versi liberi

Comunicazione ai lettori. In questo 2024, per una dozzina di volte, il Cameo cambierà postura, adottando una modalità di scrittura sperimentale, una sorta di “giornalismo in versi liberi”; un primo esempio di Cameo Poesia lo troverete sotto. Mercoledì 7 febbraio ore 18,30, ci sarà una diretta podcast su X (ex Twitter) ove la versione Cameo Poesia sarà oggetto di approfondimento per quelli che lo vorranno, sia del mondo di Zafferano.news con ovviamente i suoi 19.000 abbonati, sia tutti quelli presenti su Twitter, sia quelli dei giornali che riprendono il Cameo e dei centri di ascolto che stanno nascendo sul territorio in modo autonomo.

Uno scoop su Pfizer a costo zero

È noto che Zafferano è nato con il sogno (folle) di riscrivere alcune regole del giornalismo, sulla base di alcune nostre idee, da parvenu. Una di queste era quella di non perseguire un’idea di scoop fine a se stessa e dai costi elevati, nella convinzione che i quotidiani del mainstream siano già ricchi di potenziali scoop a costo zero. Si trattava di coglierli e disvelarli come tali. Ecco un caso.

Una genialata: trasformare la transizione ecologica in transizione sociologica

Alcuni anni fa scrissi il Cameo che troverete sotto “virgolettato”. Era stato appena deciso che dal 2035 le auto prodotte o importate in Europa sarebbero state solo elettriche. Aggiunsi una battuta sull’agricoltura e sull’allevamento.

Infatti, liquidata l’industria dell’auto, adesso tocca all’agricoltura e agli allevamenti. Per questo trattori, macchine movimento terra, camion, marciano su Berlino. E il losco governo semaforo (socialisti, liberali, verdi) li contrasta.

Nel 2024 tutti i nodi arriveranno al pettine. che succederà nel buio dell’urna?

Un tempo nel mondo giornalistico c’era molto interesse per il cosiddetto “fondo”, l’editoriale di inizio anno firmato dal Direttore. Scritto di suo pugno, con stilografica pregiata, nella solitudine operosa del suo studio d’angolo, foderato con essenze rare, veniva letto in religioso silenzio, come si conviene alle bolle papali. Perché lui era un Papa e i suoi giornalisti erano sacerdoti laici a lui devoti, fino al martirio.