"Amo l'odore del napalm al mattino"

Questo è il terzo di cinque pezzi che usciranno sulla Guerra, letta con le categorie culturali e organizzativa di IDEA.

Qua le parole non saranno arsenico, ma semplicemente andranno a comporre battute cinematografiche, come “I love the smell of napalm in the morning” di Francis Ford Coppola. È il mondo in cui viviamo. È quello che Roberto Calasso chiamava “l’innominabile attuale”, cioè un tempo senza nome, privo di connessioni e di identità, nulla che ne segni il senso e il destino.

Aspettando i barbari (2)

Questo è il secondo di alcuni pezzi che usciranno sulla Guerra, letta con le categorie culturali e organizzative di IDEA.

Le parole possono essere arsenico, avvelenare chi le ascolta e chi le pronuncia e, se ripetute all’infinito, avvelenare il mondo intero. Molte delle parole del Novecento sono state arsenico in purezza, sia quando parlavano di guerra che di pace. Parole che ci hanno seguito anche nel primo quarto del nuovo secolo, il primo del terzo millennio.

La guerra è analfabeta, la poesia scrive (1)

Questo è il primo di alcuni pezzi che usciranno sulla Guerra, letta con le categorie culturali e organizzative di IDEA.

R. aveva nove anni quando la casa ove abitava a Torino fu distrutta da una bomba. Si salvò perché raggiunse i sotterranei al primo suono delle sirene. Vivo ma terrorizzato, fuggì ad Aulla, dai nonni materni. 

Nell'età dello "sfizio" rucola o lattuga?

Come dice il filologo Maurizio Bettini (I classici nell’età dell’indiscrezione, Einaudi, 1994, 22.000 lire) è sempre bene cominciare dalle parole. Si tratta di una regola aurea, propugnata dalla filologia, e non c’è alcun motivo per disattenderla. Questo Cameo è il primo tentativo di linguaggio polifonico IDEA, applicato al giornalismo, dove l’innovazione sta, anche, nel mixaggio fra filologia e cheap talk.

Il nostro giornalismo è ancora "scritto a mano"

Questo Cameo, così come tutti i precedenti, e vi assicuro i futuri, è “scritto a mano”, cioè non si avvale di alcun supporto derivante da IA.

Come studioso di modelli organizzativi (IDEA) invece tutte le attività di controllo (leggi burocrazia) del modello organizzativo sono delegate, in gran parte, a IA.

Il futuro dell'editoria e del giornalismo nell'era di IA

Nei primi anni Cinquanta del Novecento, cominciai un mio “secondo lavoro non retribuito” incontrando (quasi sempre solo sui loro libri) personaggi che avrebbero fatto la storia del management e del business. Fu allora che cominciai a studiare, e poi a scegliere, rielaborandolo, il modello organizzativo su tre livelli adottato dalla Chiesa nei primi secoli, e arrivato fino a noi, con una sola variante aggiuntiva, la Curia (scoprii poi che era piena zeppa di “tabernacoli”).

Così nacque IDEA.

“Idea” è la sintesi di “iu” (intelligenza umana) e “ia” (intelligenza artificiale) e si imporrà con dolcezza

Da anni vivo, con imbarazzo, questa atmosfera di “rabbia” diffusa, ove la politica, l’economia, la giustizia, la cultura, l’ideologia, ci stanno precipitando in un girone infernale. Purtroppo, i media di regime (sinistri, destri, centrini) cavalcano ed amplificano, con la loro volgarità colta, questa “rabbia”. Vivere significa cercare un’armonia umana in ogni singola attività praticata. Armonia è la settima parola chiave di IDEA, quella che meglio la sintetizza.

Il futuro si cavalca con modelli organizzativi nuovi

È la prima volta che scrivo un Cameo su un preciso “ordine” dei lettori.

Dopo l’orrendo periodo del Virus di Wuhan e lo sciagurato tentativo di “transizione climatica”, conclusosi penalizzando, come al solito, la Plebe e privilegiando il Patriziato, i giovani lettori di Zafferano (oltre il 30% dei 22.000 abbonati hanno meno di 28 anni) hanno cominciato a scrivermi, in modo costante e importante.

Con Leone XIV è iniziato il grande processo di sostituzione delle leadership d’Occidente e d’Oriente

Come cattolico (dal peso ovviamente insignificante) ho assistito, lo confesso, fanciullescamente divertito al fiume di parole dei colleghi, prima e dopo l’elezione del Papa.

Nei miei novant’anni da cattolico, nato sotto il Papato di Pio XI, si sono succeduti Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco, Leone XIV.