IL Cameo


La guerra richiede leader adatti alla guerra

Questo è l’ultimo dei pezzi che fanno parte del Libretto “ Guerra, il pozzo nero dell’umanità” che la prossima settimana verrà donato dall’Editore agli abbonati a Zafferano.news

Se osserviamo questi ultimi cinquecento anni, dal punto di vista di IDEA, due sono stati gli eventi topici: 1) La scoperta dell’America; 2) La Rivoluzione Francese.

Due i problemi prioritari che ne sono seguiti: 1) La centralità dell’Economia; 2) la centralità della Sicurezza, quindi la Guerra.

Due i modelli di leadership (a seconda se si è nelle fasi di sviluppo o di crisi): una “normale”, una “venata di follia”.

Gli studi che mi hanno portato a IDEA si sono focalizzati sulla Leadership che è il fulcro della “triade” delega-selezione-formazione, del controllo (con largo uso di IA), della parola chiave tabernacolo e delle sue infinite ricadute, per operare in un contesto di assoluta armonia.

Il mitico Chiostro di IDEA.

I tre business case di IDEA (multinazionale macchine agricole, editoria senza redazione, RSA domestica) sono esempi di leadership “venata di follia” dove si usano strategie, modello organizzativo, criteri di scelta delle persone, seguendo la contro-intuizione e non i protocolli classici.

Se come UE strategicamente decidi, stante, immagino, le informazioni dei tuoi Servizi Segreti, che abbiamo un Nemico ben definito (Russia) che un giorno potrebbe invaderci, non c’è dubbio che UE debba predisporre le difese, quindi un’economia di guerra.

E per esempio, specie in Italia, attrezzarsi per scegliere un nuovo Presidente del Consiglio, e perché no, un nuovo Presidente della Repubblica, stante anche del suo ruolo di Capo delle Forze Armate. Come fecero gli inglesi, sostituendo, prima della Seconda guerra mondiale, il Premier Chamberlain (“leader normale”) con Wiston Churchill (leadership” venata di follia”). Questi, dopo essere uscito vincitore dalla Guerra, fu sostituito da Clement Attlee (“leader normale”).

Non sui dizionari, ma nella vita vera il sinonimo di Guerra è Leader. Suggerisco ai vertici della politica, dei militari, dei banchieri, un libro imperdibile: Una straordinaria follia di Nassir Ghaemi

La follia umana non è solo una nuvola che gioca a rimpiattino nel cielo della vita dei potenti, ma è il raggio di sole che spesso illumina il leader vero.

Nassir Ghaemi, psichiatra di fama mondiale, professore alla Tufts University e all’Harvard Medical School ha studiato la “follia” dei potenti nell’esercizio delle loro funzioni di governo. Prendiamo il citato Winston Churchill, a cui dedica molte pagine.

Secondo Ghaemi è stato il suo disturbo bipolare a fargli vedere ciò che gli altri ignoravano, rendendolo un faro nella gestione della Guerra. Con in saccoccia il suo “cane nero” lavorava giorno e notte, definendo sofisticate strategie militari e preparando in parallelo impeccabili e infuocati discorsi per il popolo. Raggiunse il massimo della potenza comunicativa con il celebre discorso “We shall fight on the beaches” trasferendo ai cittadini inglesi, solo attraverso il linguaggio, sia in termini di contenuti che di tecnica espositiva, un’energia psicologica sovrumana, sempre collocandosi sul pericoloso crinale linguistico “audacia & rischio”. Il tutto per combattere Adolf Hitler anche sul piano della comunicazione politica.

A Churchill, dall’India si è aggiunto il Mahatma Gandhi.

Anche lui soffriva di crisi depressive, anche lui riuscì a trasformare la vulnerabilità in visione. Da quella debolezza psichica nacque la “Non Violenza”, un’intuizione incredibile, un’arma più potente di qualsiasi esercito.

Nella mitica “Marcia del Sale” (ha trasformato il “Viaggio verso il Mare” come la più grande operazione di marketing politico di ogni tempo) mentre camminava sotto il sole

cocente, di colpo crollò. Subito si rialzò, pronunciando

parole che galvanizzarono i seguaci: La nostra sofferenza è la nostra forza”.

Occhio però, la follia può essere una scintilla che accende il genio, ma può essere pure una fiamma che bisogna saper domare, per non cadere nei deliri di potere, come fu per Hitler e per Stalin.

Torniamo a noi. UE ha stabilito che il nostro nemico è la Russia, quindi si armerà fino ai denti, scioglierà il dilemma della leva obbligatoria, però dovrà trovare una trentina di Churchill in sedicesimo e uno nature, con accentuato disturbo bipolare, come Commander in Chief. E fare tante altre cose. Auguri di cuore alla Baronessa e al suo team.

Suggerisco un libro complementare a quello di Ghaemi: La democrazia del narcisismo. Breve storia dell’antipolitica di Giovanni Orsina.

Mi sono ritrovato in una sua frase “La politica non controlla più il futuro. Ha sempre meno senso, potere, respiro. La sua funzione principale è ormai fare da capro espiatorio per il risentimento universale”.

È ciò che succede quando il maggiordomo va in pensione e si ritira in una RSA e, spesso solo allora, comincia a riflettere sull’inutilità di quella che è stata la propria vita da servo.

Prosit al colto pubblico e all’inclita guarnigione combattente.

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Zafferano

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