IL Digitale


Evoluzione a Walmart

Walmart è la più grande catena di supermercati americani, con ricavi da $680 miliardi e profitti per $20 miliardi, in aumento del 5% rispetto all’anno scorso. Tradizionalmente i consumatori vanno qui per la spesa settimanale, abbastanza sicuri di trovare i prezzi più bassi ed una qualità accettabile. 

L’azienda è sempre stata gestita all’insegna della minimizzazione dei costi e dei rischi, quindi ha adottato le tecnologie digitali con molta calma rispetto a concorrenti tradizionali ed Amazon, che da anni ha la leadership nel commercio elettronico.

Una serie di aziende digitali ha costruito fortune nel guidare i consumatori tra gli sconti disponibili da Walmart. Oggi, quando andate al supermercato trovate ragazzi, adulti e pensionati che fanno la spesa per Doordash, o Ubereats, poi saltano in macchina e vanno a consegnare a quattro o cinque clienti. Oltre al margine sulla transazione, Walmart perde anche il rapporto con il cliente che è rimasto tranquillo sul divano, un danno notevole.

Dopo l’introduzione a gennaio di Operator, l’agente di OpenAI che ti consente di chiedergli cosa vuoi (es. “prenotami un viaggio a Rimini”), si sono aggiunte altre piattaforme di agenti che consentono a Walmart di rivedere il rapporto con le sanguisughe della gig economy. Se io al cellulare posso chiedere all’agente di farmi la spesa al supermercato, e Walmart riceve un ordine prepagato, sarà un suo dipendente a prepararmi le borse e metterle da parte perché io le ritiri, o anche portarmele a casa. Per me cliente, una riduzione del costo tra 20 e 30% per la spesa settimanale, a parità di comodità nel riceverla a casa, vale la candela.

Ovviamente l’agente può farmi la spesa settimanale in autonomia, ma se devo passare al supermercato per una festa di compleanno, meglio ci vada di persona: è troppo complicato per il ranocchio elettronico. Tuttavia, gli agenti aiutano consumatore e Walmart anche nel filtrare le pubblicità e gli sconti inutili: personalmente odio ricevere tonnellate di sconti (cartacei o digitali) e finisco per buttarli, ma se me ne arrivassero un paio proprio per quello che serve a me, volentieri. E tanti saluti alle aziende di coupon.

Di chi è l’agente? Fa gli interessi miei, consumatore, o quelli di Walmart? Se lo installo e lo configuro come mio schiavetto elettronico, faccio in modo che mi trovi le scelte migliori, in base ai miei gusti. Se dovessi dare tutti i miei dati a Walmart sarei a forte rischio di fregatura: sicuramente sceglierei in base ai miei gusti, ma è altrettanto certo che spenderei più del dovuto.

Questa non è una domanda banale: stiamo vedendo come Doordash, Salesforce e tante altre aziende che hanno guadagnato alla grande sulla disintermediazione, ora con gli agenti si spaventano di esser vittime della loro stessa tecnologia. Se compratore e venditore eliminano la presenza dell’intermediario, hanno solo da guadagnarci.

Sottolineo due punti che ho ripetuto spesso in questa rubrica. Da un lato l’importanza di giocare ed usare questi strumenti, gli agenti AI in questo caso, sia per guadagnarci sia (specialmente) per evitare le fregature. Dall’altro l’accelerazione esponenziale con cui si evolve la tecnologia digitale: un anno fa anche gli esperti non avrebbero previsto che oggi potessimo avere agenti nostri sul cellulare, che ci evitano di sprecar soldi con gli attori della gig economy. Vi lascio un articolo interessante.


© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.