Da Waymo, che ora ha taxi completamente robotizzati in alcune città americane, a chi ha iniziato più recentemente, i miliardi spesi nel raggiungere questo livello di robotizzazione sono tantissimi. Il ritorno economico di quest’investimento è ancora tutto da vedere.
Fino ad oggi Musk, Barra e gli altri CEO occidentali erano convinti di poter piazzare un bel canone mensile, o comunque vendere a caro prezzo questa funzionalità. Tesla in America vi chiede $8.000 tutti e subito, oppure $99 al mese: un bello spendere che ha portato la borsa a far crescere il valore delle sue azioni. Barra ha promesso agli investitori ricavi per $2 miliardi l’anno dalla vendita del servizio di guida autonoma. Bene, ma non benissimo.
Oggi dalla BYD arriva “l’occhio di Dio”, ossia il concorrente per la guida autonoma in salsa cinese. BYD ha iniziato a produrre automobili solo nel 2003, l’anno scorso è stata terza per volumi con 4.2 milioni di macchine vendute, che è stato il 41% in più del 2023. L’occhio di Dio esce in due versioni: una più economica per le utilitarie, equipaggiate con 12 telecamere, cinque radar e sensori di rumore. A BYD questa versione di base costa poco più di $1.000 ed è quasi autonoma nel farselo: consente all’automobilista di andare in autostrada senza mani, ma nel traffico cittadino non è autonoma. La seconda versione aggiunge lidar e chip Nvidia, costa il doppio, ma consente un livello quasi completo di guida autonoma.
Un produttore normale aumenterebbe il prezzo del veicolo per recuperare l’extra costo e farci un guadagno, giusto? BYD invece decide di regalare l’occhio di Dio: tutti i suoi veicoli saranno dotati di capacità autonome, tutto compreso nei prezzi correnti. La BYD di base costa $9.000, fate voi il confronto con una nostra utilitaria qualsiasi. Con la prudenza d’obbligo quando si lanciano queste tecnologie digitali, BYD inizierà ad equipaggiare solo le auto vendute in Cina, farà in modo di rodare bene il sistema, e poi lo estenderà al resto del mondo, con buon panico dei concorrenti tradizionali.
Pensate ai cellulari: molti tra voi hanno Huawei, probabilmente leggermente indietro rispetto ai modelli di punta iPhone e Samsung per alcune funzionalità, ma nel rapporto qualità prezzo è imbattibile, e per quello l’avete scelto. Sarà lo stesso con le funzionalità di guida autonoma: probabilmente la Tesla sceglierà anche il ristorante migliore per voi, oltre che portarvici, ma $99 al mese son tantini per dei vantaggi marginali.
In questo caso abbiamo un bel mix di economia industriale mischiata a quella digitale: produrre due automobili costa il doppio di farne una, ma installare due copie dello stesso software costa quanto installarne una. Se pensate che BYD ci metta anni ad inondare il mercato di macchine a guida autonoma, sappiate che è al lavoro con gli uffici di tutti gli enti regolatori dei diversi paesi dove vendono, per chiedere le autorizzazioni necessarie. Le sanzioni anticinesi potranno rallentare questo processo, ma quando un’utilitaria costa $9.000 e la concorrente $30.000, il mercato trova il modo di asfaltare il concorrente inefficiente.
Abbiamo visto la stessa cosa con DeepSeek: appena il mercato ha provato performance in linea con la concorrenza a costi molto inferiori, è stato adottato tutti. Nessuno piange per il calo in borsa di OpenAI, ma quando le fabbriche automobilistiche europee ed americane dovessero licenziare perché il concorrente è molto migliore, saremo in molti ad esser tristi.