Con questo programma ho iniziato anni fa da un gruppo di ragazzi che faceva stampa 3D per la prototipazione rapida dei prodotti, passando da una coppia che ha costruito un aereo a decollo rapido, da una idropulitrice automatizzata per cantine ed oleifici che consente risparmi energetici, di acqua e detergente, fino al caso più recente: tre ragazzi che hanno trovato il modo di applicare una pellicola architettonica sui pannelli solari.
Quest’ultima ve la raccomando caldamente perché è in fase di raccolta fondi, e penso che dare una mano a giovani che investono sulla crescita tecnologica in Italia, in questo caso nel Canavese, sia cosa buona e giusta. Nella terra che vide la crescita di Olivetti, aiutare dei ragazzi a fare impresa è il modo migliore per far ripartire il Paese, ed è mille volte meglio rispetto a vederli partire con lo zaino in spalla verso altri lidi, dove si rischia di più sui giovani.
Scelgo sempre aziende che puntano ad un’applicazione pratica delle tecnologie digitali: può essere il software che ti consente di progettare e misurare un vestito in modo virtuale, può essere la sensoristica ed automazione che consentono ad un idrogetto di andare dove una persona non riesce, o come nel caso Sunspeker la capacità di creare un adesivo che conferisce qualità estetiche al pannello solare senza schermarlo impedendone il funzionamento.
Le tecnologie digitali vincono quando escono dal computer e dalla zucca del ranocchio elettronico ed entrano in campo, a fare qualcosa di utile in un settore industriale o in un altro. Vincono perché consentono vuoi la creazione di un nuovo segmento di mercato che prima non esisteva, vuoi un vantaggio competitivo all’azienda che l’adotta per prima. Il caso di La Semplice è esemplare: da secoli si devono pulire le botti e le vasche usate per la produzione di vino, olio, cioccolato ed altri alimenti, nulla di nuovo. Quando invece la cantina passa ad una macchina che consente risparmio e miglior qualità rispetto al processo storico, ne trae un vantaggio su tutti i concorrenti di mercato.
E’ sicuramente più facile cercare di tagliare i costi in modo da avvantaggiarsi sulla concorrenza, ma proprio questa facilità rende questa strategia comune a tutti, e di conseguenza vince solo chi riduce all’osso, una pena. Al contrario differenziare prodotto o processo è rischioso, richiede scommesse che spesso prendono più soldi e tempo di quanto si pensasse all’inizio, e se qualcosa può andare male sicuramente capita. Ma chi innova prende la parte migliore del mercato, ed ha sempre tempo di limare i costi quando i concorrenti sono ancora in affanno a recuperare.
Pensate al caso di Tesla: pochi capiscono la vera innovazione di quell’azienda, che ha progettato e prodotto un software a cui ha attaccato quattro ruote ed inscatolato in un’automobile, collegata a batterie, pannelli fotovoltaici e datacenter che controllano sei milioni di guidatori in ogni istante. Possiamo paragonare Tesla a GM o VW, perché tutte misurano il numero di auto prodotte e la marginalità per veicolo, ma così facendo perdiamo il mercato dell’assicurazione, quello energetico e quello delle informazioni in cui Tesla partecipa, al contrario delle altre due. Quindi è un paragone sbagliato, come anni fa fu errato paragonare l’iPhone al cellulare: certo che fa telefonate, ma fa cose che i concorrenti in quel momento non potevano immaginare.
L’importanza delle applicazioni pratiche delle tecnologie digitali sta tutta qua: non tagliare costi a qualcosa che già esiste, ma creare qualcosa di nuovo. Lo stesso con Sunspeker: quando applichi questa pellicola ad un pannello solare ne aumenti le funzionalità al punto da creare un qualcosa di nuovo.