Patrocinata dalla Pinacoteca di Brera ma anche dall’Accademia e sponsorizzata dalla Feltrinelli, è stata una delle installazioni imperdibili del Fuori Salone, che ha contraddistinto la Design Week appena conclusa.
La struttura della biblioteca rotante che si erge al centro del Cortile d’Onore di Brera, e che ruota precisamente intorno alla statua di Napoleone come Giove, del Canova, è stata proprio concepita dall’artista pensando alla frase di Eco, “come un viaggio tra scienza, filosofia e spiritualità, per riportare la luce al centro della narrazione”, così recita il comunicato stampa.
E così nell’anno dell’Euroluce (mi scuso per l’ignoranza ma è la prima volta che lo sento), il Salone del Mobile abbraccia un altro luogo simbolico milanese per una “potente esperienza immersiva e performativa che ridefinisce il concetto di biblioteca come luogo di sapere e connessione: la luce, metafora di conoscenza, richiama il valore custodito nei libri, creando un legame simbolico tra eredità e innovazione”. Wow. Senza parole.
Questo è ciò che recita il pannello informativo prima di entrare in questa sorta di meridiana libresca girevole, per quel che mi riguarda con un certo timore, viste le due bodyguard giganti vestite di nero, all’ingresso. Mi era stato detto di lunghe code per entrare e alla fine le persone più che altro si sedevano a riposare, ma nessuno che abbia aperto un libro … e con ragione: i libri essendo di “luce” erano finti, oggetti di design perfettamente coerenti con la struttura, ma non fruibili. Ho saputo da un’amica che la Feltrinelli ha donato tanti libri per riempire la biblioteca, ma forse non erano sufficientemente “luminosi”, li avran messi da parte.
E così penso che, da un lato, non mi piace l’abuso dei luoghi storici, e dall’altra che ormai i libri sono diventati dei feticci, echeggiano giusto per il loro valore simbolico o come emanazioni di pura luce, perché in fondo, nessuno ha più tempo né voglia di leggere.