Intelligenza Artificiale in Neurochirurgia

Il nostro cervello è probabilmente la cosa più complessa al mondo: le ultime ricerche parlano di almeno 3.000 tipi di cellule diverse nella nostra zucca, che ricorderete conta 85 miliardi di neuroni ed un numero sterminato di sinapsi. Se siamo lontani dal capire come funziona il cervello, non parliamo nemmeno della mente, che è quella che ci rende umani.

Il tramonto dello smartphone?

Oggi rispondo ai lettori che han chiesto dell’uso dell’IA generativa sul cellulare, difficile, specie quando si usano robot che producono grafica.

Innanzitutto, invito a leggere “Contro lo smartphone. Per una tecnologia più democratica” di Juan Carlos De Martin, che spiega bene la rivoluzione tecnologica che ci ha portato questo strumento. È particolarmente utile ricordare che siamo noi i padroni delle tecnologie, come cellulare e IA generativa, e questo significa fare attenzione a chi controlla questi prodotti e specialmente i dati che li attraversano. Data questa premessa, passiamo alle novità.

Il copilota artificiale

Ci sono tanti modi di scrivere software, ed un’infinità di acronimi tra cui destreggiarsi, ma personalmente trovo corretto il concetto di partire dal test dell’utilizzatore, per progettare il codice al meglio. Quali funzionalità offrire, e come deve interagire l’utente affinché sia soddisfatto dell’applicazione che usa? 

Primo innovare

Grande successo per la prima edizione a Boston e New York di Primo Innovare, dove 42N Advisors (www.42n.us), grazie all’ospitalità dei due Consolati d’Italia, ha portato 11 start-up italiane ad incontrare investitori americani. Obiettivo dell’iniziativa era aiutare l’imprenditoria italiana a sfruttare l’ecosistema di queste città, creare contatti con gli investitori votati all’innovazione, e quindi...

Chip e sovvenzioni

Chi legge questa rubrica conosce la mia opinione negativa su sovvenzioni e sanzioni: quando si cerca di drogare il mercato per accelerare o vietare lo sviluppo di una produzione, si finisce inesorabilmente per sprecare tempo e soldi, e fallire l’obiettivo. Dai vaccini, al gas russo, ai chip cinesi, la minestra non cambia. 

Cronaca di un hackeraggio

7.30 del mattino e sono alla guida nella pioggia per andare in ufficio, quando un messaggio di un compagno di classe del liceo mi chiede un aiuto per ri-accedere a Facebook: copia questo numero e mandalo su Messenger per sbloccargli l’account. Ascolto il messaggio e, distratto dal tizio che sorpassa a destra, credo di aiutare il vecchio amico: purtroppo non è lui. Sapendo di aver fatto un’imprudenza, appena parcheggiato controllo che Facebook ed Instagram siano a posto: non vedendo problemi chiudo e vado a lavorare. 

Aprire o chiudere ChatGPT?

Negli ultimi giorni il New York Times ha chiuso l’accesso a ChatGPT, sulla scorta del fatto che i suoi articoli sono proprietà intellettuale e non possono essere rubati a man bassa per scrivere altri articoli o rispondere alle domande degli utenti. Il NYT si accoda ad altre aziende nel portare in giudizio ChatGPT per il mancato rispetto del diritto d’autore. 

Quando il prodotto è software

Un paio di mesi fa, destò stupore la dichiarazione del CEO di Ford, che riconosceva l’incapacità a sviluppare software per i propri prodotti. Nel video facilmente reperibile sul web, un Jim Farley sudato ci spiega che dando a tanti fornitori la progettazione e produzione di diversi componenti, ognuna con il suo specifico software, Ford non riesce minimamente a controllare cosa succede, e tanto meno dare un impeto organico per riuscire a sviluppare la piattaforma rapidamente.

Robot in cucina

La settimana scorsa ho parlato della difficoltà del fare un robot casalingo, specie in cucina dove ci sono così tante attività da fare, ed invitavo eventuali inventori ed imprenditori a farsi avanti nel caso ci lavorassero, perché la richiesta è forte.