IL Digitale


Gli agenti Ai che rivoluzionano le agende

ChatGPT e compagni LLM hanno bastonato alcuni settori industriali in modo importante: dai servizi di formazione on-line a quelli di traduzione, si vedono crolli in borsa e licenziamenti di migliaia di persone. Nonostante le allucinazioni e relativi errori, gli LLM sono così economici che vale la pena affrontare il rischio. Peraltro, dare una risposta sbagliata ad uno studente, tradurre malamente una frase o introdurre un baco in un programma software sono peccati veniali e facilmente riparabili. Giusto quindi che molti capi e lavoratori si chiedano: toccherà anche a me?

Da sempre in questa rubrica invito tutti a giocare, provare e quindi imparare l’uso di questi strumenti, in modo da usarli anche per migliorare la propria produttività e facilitarci nel lavoro che facciamo. Ma i capi, a cosa dovrebbero fare attenzione in questo momento? Gli agenti AI consentono almeno quattro modelli di business che possono interessare molte aziende. Usare questi robottini specializzati in una o due attività ripetitive, può aprire opportunita’ notevoli.

Iniziamo dagli agenti freemium, ossia agenti che in modo gratuito aiutano nel fare pubblicità mirata dei nostri prodotti o servizi, che consentono di guadagnare qualche centesimo sulle raccomandazioni o nel fare transazioni economiche semplici. Questi stessi agenti possono anche rivendere i nostri dati in forma anonima ad altre aziende interessante.

Passiamo poi agli agenti a pagamento: pensiamo ai servizi a pagamento di Apple o di altre aziende che erogano servizi a catalogo, in modo da non costringere il cliente a fare abbonamenti annuali. Un’agenzia di viaggi potrebbe usare questo genere di agenti per scrivere delle guide su misura per il cliente in modo automatico, facendo un ottimo margine sulla transazione.

Poi ci sono gli agenti che possono veramente fare soldi per la nostra azienda, licenziandoli ad altri attori del mercato facendoli lavorare per loro. Come qualche anno fa si metteva a disposizione di terzi la parte del magazzino inutilizzata, anche in questo caso possiamo replicare degli agenti e metterli al lavoro per aziende che non siano nostre concorrenti.

Da ultimo, in un futuro più vicino che distopico, l’agente può creare un altro agente che poi vende i propri servizi sul mercato, come sta cercando di fare questa Skyfire. Se continuano i progressi nell’orchestrazione di agenti che vediamo in questo istante, potremmo trovarci interi dipartimenti, o filiali, fatte solo di agenti. Ovviamente non potrebbero mandare avanti l’economia da soli, non avendo necessita’ di consumo, di vacanze e di spesa, ma potrebbero dare un notevole aumento di efficienza alle organizzazioni.

Chi gestisce un’azienda ha una responsabilità importante nello stare al passo con questa innovazione, non per prendere un premio o un incentivo pubblico, al contrario per creare possibilità di nuove linee di business, nuovi prodotti e servizi, ed in ultima analisi preservare le sorti dell’impresa. Anche una ditta che produca oggetti fisici ha tanto da esplorare con questi agenti, a tutti gli effetti mini-robot digitali che possono essere sviluppati ed orchestrati con poco.


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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.