IL Digitale


Un 2025 di forte concorrenza

Buon 2025! Al CES di Las Vegas 4.300 aziende mettono in mostra le loro soluzioni digitali, alcune molto innovative, ed il mercato si attende faville dall’anno che inizia. Utilizzando questo grafico di The Information, vediamo cosa fanno le grandi.


Vedete che alcuni settori di mercato sono nelle mani di solo una o due aziende, ma altri sono più concorrenziali. Nvidia è il leader incontrastato nei chip per intelligenza artificiale, Google ed OpenAI si giocano il mercato consumer, ma gli altri settori sono affollati e con investimenti miliardari. Microsoft, nonostante l’investimento in OpenAI, continua a sviluppare modelli propri, prendendo anche dalla concorrenza come Anthropic. Stessa cosa fa Apple, che usa OpenAI per migliorare il proprio motore di intelligenza artificiale.

Tutte queste multinazionali continuano anche a comprare aziende di dimensioni inferiori, sperando che questa o quella abbiano scoperto il Sacro Graal del come guadagnare da queste fortissime scommesse. A questa schiera si aggiungono le aziende della robotica, da Arduino, Boston Robotics, Schneider, Tesla, ed una quantità di aziende cinesi, che da tempo si concentrano sul far girare l’intelligenza artificiale nei piccoli processori industriali, nelle fabbriche a centri di distribuzione.

Interessante il caso di Boston Robotics, fino al 2017 proprietà di Google, poi di Softbank fino al 2021, ed oggi di Hyundai, che sicuramente conosce le applicazioni industriali dell’automazione meglio delle altre due e che ha fatto passi notevoli per portare i loro robot ad una forma di intelligenza psico-motoria. Cominciamo a vedere investimenti importanti verso start-up e piccole aziende che conoscono bene questo o quell’oggetto, al punto da controllarlo con l’intelligenza artificiale. Oltre ai robot di Hyundai, anche una quasi sconosciuta RetailNext, che produce telecamere per controllare quanti clienti entrano in negozio, ha appena raccolto $150 milioni per accelerare lo sviluppo della sua tecnologia.

Cosa significano tutti questi nomi e questi investimenti importanti? Che il mercato vede concretizzarsi la possibilità di ritrovarsi una killer application tra le mani, più probabilmente un robot fisico che possa creare una nuova nicchia di mercato o conquistarne uno esistente. Musk continua ad intortarci con il robotaxi, e ci mancherebbe che non lo facesse con i suoi sei milioni di automobili connesse, ma potrebbe essere anche un altro oggetto a spopolare, chissà. Il cane robotico cinese si compra per $1.600 e può essere programmato in tanti modi diversi: è presto per dire se se possa avere successo commerciale, ma è chiaro che mette pressione sulla concorrenza occidentale.

Sicuramente, sia a livello personale sia aziendale, conviene mantenere gli occhi ben aperti, provare le novità tenendo in conto che potrebbero essere un fallimento, e fare affidamento a chi sa fare un prodotto o un servizio bene, perché solo dall’intima conoscenza dell’applicazione si trova il modo di rivoluzionarla. L’anno che inizia si presenta pieno di concorrenti con tasche profonde, vediamo cosa ci porta.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.