IL Digitale


Pragmatismo e principi

Oltre all’aspetto economico dell’intelligenza artificiale, di cui ho parlato in termini di attori di mercato, investitori e possibilita’ di guadagnare davvero da questa innovazione tecnologica, non manca giorno che politici e giornalisti ci spaventino su questioni di principio. E se il ranocchio elettronico sviluppa una coscienza ed un senso di se’? E se poi si mette in testa di sovvertire le leggi di Asimov? Ripassiamole...

1. Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.

3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Questi tre principi sono chiari a tutti, mentre un robot potrebbe sicuramente aggirare le migliaia di pagine di cavilli sull’intelligenza artificiale scritte dall’Unione Europea o da altri enti particularmente ispirati agli alti principi. Mentre una caterva di avvocati, esperti di varia estrazione, politici e giornalisti si arrampicano nel creare norme e controlli per una tecnología in continua evoluzione, chi fa le cose per davvero continua a sviluppare applicazioni innovative.

Un’area particolarmente florida e’ quella della creazione di nuovi materiali funzionalizzati: in pratica il ranocchio elettronico crea la ricetta di materie mai esistite prima per riuscire ad assolvere a questo o quell’obiettivo. Si va dalla capacità di abbattere cariche batteriche e virali, a quella di catturare la CO2 o altri gas, a quella di consentire nuovi impianti nel nostro corpo, a quella di conservare l’elettricità molto meglio delle batterie in commercio oggi.

Questi sono pochi degli esempi che sfuggono agli occhi dei più, ma che ricevono ingenti finanziamenti e molta attenzione, specialmente in Cina. Sui giornali se ne leggono di tutti i colori su quanto l’economia di Pechino sia fragile, ma nella pratica delle cose da quel paese stanno uscendo novità importanti ogni giorno, e questo perché l’intelligenza artificiale “inventa” (sarebbe meglio dire “calcola”) centinaia di nuove formule al giorno.

Ovviamente, tra l’avere una formula a computer ed il prodotto finale pronto per l’uso, ce ne passa: un anno nel caso di Moderna tra il progetto del vaccino e la disponibilità delle fialette da iniettare al popolo. Ma anche queste attività di ingegneria di processo, per cui si inventa il modo in cui la ricetta verrà effettivamente eseguita nel modo più sicuro ed efficiente, oggi sta andando in mano all’intelligenza artificiale, ed il motivo è semplice: è essa stessa una ricetta.

Ho avuto modo di toccar con mano una nuova tecnologia per produrre farmaci di continuo, 24 ore al giorno, con dimensioni e consumi decisamente inferiori alle fabbriche farmaceutiche tradizionali. Questa azienda parte dalla ricetta dell’azienda cliente farmaceutica, dalle materie prime richieste, e poi ingegnerizza un processo produttivo dedicato, con tempi di salita a regime ed investimenti molto inferiori al passato. È presto per dirlo, ma le vecchie logiche di economie di scala e dell’importanza dei finanziamenti a disposizione passano in secondo piano, la creatività sale veramente in cattedra.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.