Passaggio a nordest


Vincenzo Coronelli, un talento da riscoprire

In quest’epoca di bulimia digitale, che offre di tutto a fruitori spesso distratti, si può girare il mondo a portata di clic, viaggiatori virtuali di paesi lontani, con l’occhio che viaggia con lo zoom incorporato, metro dopo metro.

Eppure è stato un percorso lungo, con protagonisti a volte dimenticati, cui dobbiamo molto.

Prendiamo Vincenzo Coronelli, un francescano la cui storia è tutta da scoprire. Nasce a Venezia, nel 1650, figlio di un sarto che, visto il talento precoce, lo inviò a Ravenna per apprendere l’arte della xilografia, l’incisione di immagini e brevi testi su tavolette di legno per riprodurli poi su carta. Appresa l’arte e messa da parte il giovane Vincenzo prende i voti, ma non rinuncia al suo talento di straordinaria ecletticità.

Realizza un calendario perpetuo giusto il tempo di laurearsi in teologia a Roma, nel 1674. Si dedica agli studi di matematica, ma è la geografia la sua grande passione, tanto che il Duca di Parma gli affida il progetto di realizzare due grandi globi, terracqueo e celeste, del diametro di 175 centimetri. Il suo nome oramai lo impone all’attenzione delle corti europee. Luigi XIV, il Re Sole, vuole per la sua reggia di Versailles due globi firmati Coronelli, ma stavolta dalle dimensioni ciclopiche, mai viste prima. Ben 382 centimetri di diametro per due tonnellate di peso. Due anni di lavoro dopo i quali torna a Venezia, nel 1684, e viene nominato cosmografo della Serenissima Repubblica dove fonda l’Accademia degli Argonauti, la prima società geografica al mondo cui aderirono principi e scienziati a livello internazionale.

Era il tempo in cui l’Italia, attraverso Coronelli, disegnava il mondo. I suoi globi vengono richiesti in Austria, Germania, nelle principali corti italiane. Alla conoscenza scientifica si abbina il talento grafico che lo accompagna sin da giovane. Le mappe sono tratteggiate con sapienza. Ogni terra è rappresentata con quanto di lei si conosceva al tempo. In questi percorsi tesi a raccontare il mondo Coronelli trova il tempo di dare alle stampe l’Atlante Veneto del 1690, una corposa opera in 13 volumi che è, in realtà, un atlante universale.

Ma troppa innovazione lo espose a conoscere il risvolto della medaglia, ovvero il lievitare di invidie diverse, soprattutto quelle degli editori veneziani, in quanto Coronelli stampava in proprio nell’officina tipografica della Basilica Antoniana di Padova, diventata la sua casa dopo tanto peregrinare. Ed è proprio qui che, visitando i suggestivi locali della Pontificia Biblioteca Antoniana, si possono vedere due splendidi globi del frate geografo e, grazie all’intercessione del suo Direttore, padre Alberto Fanton, si possono conoscere altri capitoli di questa straordinaria avventura del francescano Vincenzo Coronelli, un genio dimenticato.

Pontificia Biblioteca Antoniana
Piazza del santo, 11 – Padova
Tel. 049 875 149
Dal Lunedì al Venerdì. 9.00 - 12.00 14.30 - 16.30

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