Fare business nel mondo post virus
Una dozzina d’anni fa, abbandonai tutte le mie attività retribuite e mi dedicai a un sogno: "Cercare di capire in che mondo sarebbero vissuti i miei quattro nipoti, tutti nati nel nuovo secolo (Generazione Z)".
Una dozzina d’anni fa, abbandonai tutte le mie attività retribuite e mi dedicai a un sogno: "Cercare di capire in che mondo sarebbero vissuti i miei quattro nipoti, tutti nati nel nuovo secolo (Generazione Z)".
La Pasqua 2020 è stata la più bella della mia vita. Come lo fu per mia mamma e mio papà (e i nonni) quella del 1945.
Premetto che non rappresento nessuno, non certo Zafferano.news, forse neppure la mia famiglia. Con l’età che mi ritrovo so di far parte dei vecchi che devono essere scremati dal "virus" per placarne l’appetito (non lo dice nessuno di quelli al potere e i loro maggiordomi, ma solo perché si vergognano).
Il "virus” ha sconvolto tutti i protocolli della nostra vita. Mi pongo una domanda. Tutte le leadership mondiali di ogni colore politico hanno dimostrato di essere sullo stesso livello: velleitarie, inette, confuse, bugiarde, sempre in ritardo sui fatti. Che fare?
E’ la terza settimana da recluso causa "Virus". La reclusione volontaria era iniziata a due, mia moglie ed io, poi, due settimane fa, lei è caduta fratturandosi il femore. E’ stata portata all’Ospedale, operata.
Attenzione a come usiamo le parole. Non siamo, come dicono i politici e i media, in guerra contro il Virus Cinese, perché in guerra l’uomo è autorizzato a uccidere l’uomo, mentre in una pandemia l’uomo deve cercare di salvare l’uomo. E oggi siamo nel pieno di una pandemia, dove pochi uomini-donne, dei livelli medio bassi della società, tentano di salvare il maggior numero possibile di persone. Al contempo, poche persone della classe altissima stanno giocando una partita per la supremazia del mondo, come è sempre avvenuto dalla notte dei tempi. Mai come in questo caso bisogna tenere separati i “Buoni” dai “Cattivi”.
La crisi dell’editoria italiana sta entrando in una nuova fase calda del suo processo di ristrutturazione e di riposizionamento strategico. Osservo questo fenomeno ormai da una decina d’anni, da quando ho fondato una mini casa editrice (Grantorino Libri) che ora pubblica pure un giornale digitale (Zafferano.news).
La traiettoria della vita di ciascuno di noi, nei secoli dei secoli, si è snodata entrando e uscendo da quattro classificazioni che da sempre si succedono: infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia. Nell’antichità, appena superati i trent’anni già si entrava nella vecchiaia, oggi invece, al tempo del CEO capitalism trionfante, la vecchiaia in Occidente non gode di buona stampa.
Fra poche settimane uscirà un libro di Giovanni Maddalena e di Riccardo Ruggeri “Uomini o Consumatori? Il declino del CEO capitalism” (Grantorino Libri, 145 pagine). Come Editore ho deciso di rifiutare l’imbarazzante modello distributivo in essere, quindi il libro non sarà presente su Amazon e nelle grandi librerie di “filiera” (immagino sarebbe subito scomparso in oscuri magazzini).
Due segnali deboli, all’apparenza lontani, mi hanno colpito.
Un tweet surreale, forse geniale, comparso su Twitter: L’Assistente chiede al Signor CEO: “Perché l’Italia va male, perché il suo PIL è l’ultimo dell’UE, perché il debito aumenta, Premier e Ministri sono politicamente i peggiori di sempre, eppure lo Spread scende? Perché?” Risposta: “Se lei lo capisse, lei sarebbe il CEO e io l’Assistente”.