Laura Travels


Nuvole bianche

Se arrivate qui da Instagram, forse ricordate di aver sentito questa canzone di Ludovico Einaudi in alcuni miei post, e quanto mi piace. Nuvole Bianche è una delle canzoni più importanti, perché mi ha aiutato nei momenti...

... peggiori, ed anche in quelli migliori. Per me è più di una canzone, più di un titolo, è una compagna che mi segue dappertutto e mi ricorda che non sono sola in questo viaggio che chiamiamo vita.

Parlando in termini scientifici, le nuvole sono collezioni di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio che si formano in cielo. Parlando personalmente, le nuvole ci ricordano di quanto siamo uniti, o dovremmo esserlo – visto che a prescindere da dove siamo, condividiamo tutti lo stesso cielo. Se e’ vero che viviamo tutti delle vite straordinariamente uniche e diverse, siamo anche accomunati dal fatto che siamo gente che cerca di scoprirsi e capire cosa fare della nostra vita.

Le note di viaggio che ho scritto negli ultimi due anni sono piene di storie e di esperienze che riflettono questa idea, e che alla fine del giorno siamo assieme – e mentre inizio a raccontare queste storie un altro obiettivo è ricordare a tutti di vivere e lasciar vivere.

Vivere: a meno che si creda nella reincarnazione o in qualche forma di esistenza dopo la morte, tutti noi abbiamo una possibilità di vivere al meglio, ed è cruciale essere liberi e fare ogni possibile esperienza che la vita ci consente – che sia positiva o negativa.

Una delle cose che ho capito di recente è che i nostri quartieri possono essere tanto pericolosi quanto Paesi o città diverse. Sfortunatamente, noi donne abbiamo sempre bisogno di essere più attente a quanto è attorno a noi, ma non possiamo lasciare che questa allerta freni le nostre passioni o voglia di viaggiare. È un messaggio che dico a tutti: non abbiate paura di uscire fuori dalla vostra casa, città o Paese – tuffatevi ed esplorate! In fin dei conti ci sono pericoli dappertutto.

Lasciar vivere: siamo tutti imperfetti ed ognuno ha alti e bassi. Quando viaggi, che sia una nuova città o nuovo Paese, parla con la persona di fianco a te sul bus, al bar, e dovunque tu sia. Ricordiamoci che straniero non significa pericoloso. Da qualsiasi parte tu stia andando, cerca di conoscere più persone possibile, ascolta le loro storie – e quando lo fai, tieni cuore e mente aperta, senza giudicare.  Non serve andare in un nuovo paese per conoscere nuove persone, nuove lezioni di vita, o imparare a vedere con occhi nuovi. Mentre la maggior parte delle mie storie vengono da viaggi all’estero, ho capito di essermi arricchita emozionalmente e mentalmente anche da semplici chiaccherate con sconosciuti – piccoli episodi di cui vi parlerò presto.

Questa rubrica riprende il blog che trovate qui e che ho tradotto per i lettori di Zafferano.news. 

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In questo numero hanno scritto:

Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Giordano Alborghetti (Bergamo): curioso del software libero, musicofilo, amante del mare
Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Laura Dolci (Torino -> Boston): un'italiana in America, Marketing Intern & Student
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro