Musica in parole


Leonardo: la festa è in musica

Le iniziative per Leonardo cominciano a circolare, moltiplicandosi. Difficile trovare uno sguardo inedito sull’argomento.

Cosa ha a che fare poi, con la musica? Suonatore virtuoso di lira e studioso di musica, Leonardo era interessato a progettare macchine per eseguire suoni complessi e automi musicali. Come festeggiarlo?

Giro intorno all’argomento finché non mi imbatto nel Vasari il quale scrive che, essendo Monna Lisa bellissima, mentre la ritraeva, il Maestro la circondava di musici e cantori per farla stare allegra, “...per levar via quel malinconico, che suol dar spesso la pittura a ritratti che si fanno. Et in questo di Lionardo vi era un ghigno tanto piacevole che era cosa più divina che umana a vederlo...”

Che fosse questo lo sguardo che cercavo? Lo studio di Leonardo, dove la Madonna posava e veniva intrattenuta mi pare un buon punto di osservazione.
Così al Conservatorio e al Politecnico di Torino si sta lavorando ad un progetto e ad una performance prendendo spunto da questo: se Monna Lisa avesse posato oggi, Leonardo come l’avrebbe intrattenuta?
Con una canzone le cui parole sono dello stesso Leonardo (Movesi l’amante), con una festa di tamburi che “fanno il verso” all’Automa tamburellatore (il tamburo meccanico descritto nel Codice Atlantico).
Poi musica 4.0, canti carnascialeschi “animati” da una sorta di mapping per cui in tempo reale i suoni eseguiti vengono trasformati su uno schermo in divertenti immagini luminose.
Sarebbe stata lieta, Monna Lisa, di vedere un pianoforte che suona da solo? Un Disklavier, per l’esattezza, che senza pianista esegue un divertissement realizzato dagli studenti di Musica elettronica. Il tema musicale creato con le note riconoscibili nel quadro leonardesco Ritratto di Musico.
Infine, una guest star: data la fascinazione di Leonardo per gli automi, al progetto partecipa un Robot che suona un’arpa laser (per merito degli ingegneri) duettando con un giovane pianista del Conservatorio di Torino.
Le prove sono iniziate. La Gioconda sorriderà?

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica, scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Angelo Codevilla (California): professor emeritus, viticoltore, tifoso di Tex Willer
Osvaldo Danzi (Firenze): specialista risorse umane, ideatore della community FiordiRisorse
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Virginia Galilei (liceale)
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Christian Macario (Vernante, Cuneo): ristoratore
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Giancarlo Saran (Castelfranco Veneto): medico dentista per scelta, giornalista per vocazione