Da qua la premura dei vescovi di rassicurare la gente che mai più preti e vescovi ospiteranno omosessuali, mai più nasconderanno accuse. Mentre stavano per votare le procedure per sottoporre tali accuse ai loro consigli laici, che avrebbero potuto denunciarle alla polizia, Bergoglio disse no: non votare, non distinguere. Accusare e’ peccato, lavoro di Satana. Indicare colpevoli sarebbe sostenere i valori e le dottrine di una “tribù.” Dio e popolo non vogliono emarginare gli omosessuali. Dio e popolo esigono che la Chiesa si unisca nel proseguimento di valori universali, come la salvaguardia dell’ambiente e l’accoglienza ai migranti.
Ciò che vuole la “tribù” americana i vescovi lo sanno anche troppo bene, visto che, avendo come sostentamento solo i soldi che i fedeli mettono nel piatto delle offerte, e che questi, benché storicamente di manica larga, stanno dimostrando, stringendola, di essere stufi di finanziare omosessuali, ed anche stufi di sentire in chiesa le stesse prediche che sentono alla TV. Dunque, anche quelli che preferiscono seguire Bergoglio, più o meno la metà, sanno cosa esige il popolo.
Ma cosa vuole il Padre Eterno? Ogni papa dovrebbe intendersene. Bergoglio, sapendola più lunga di tutti, anche di San Matteo e di San Luca, ed anche di Cristo, filius Dei, ha deciso che questi non avevano capito che il Padre mai potrebbe indurci in tentazione. Dato che, in confronto a questo anche un nihil obstat all’ omosessualità nel nome del Signore non sarebbe gran cosa, i vescovi potrebbero anche seguire Bergoglio con coscienza teologica in mano. Ma ogni mese che passa senza soddisfare il popolo, calano i soldi nelle casse delle diocesi.