Musica in parole


In passeggiata tra i suoni

Come suona un ruscello? È più fastidioso sentire una sirena o un elicottero che si avvicina? Di questi temi si occupa l’ecologia acustica, di cui il principale artefice è stato il compositore canadese Raymond Schafer, studioso di...

... habitat acustico, di rapporto tra suoni, rumori, uomo, ambiente. Il paesaggio sonoro, il suo testo più noto, contempla e propone un esercizio fondamentale: l’ascolto.

Il valore del suono - e quello del silenzio - non possono più esserci estranei dopo l’esperienza che la pandemia ci ha costretti a vivere, poiché durante la lunga quarantena i suoni e i rumori tipici di ogni ambiente sono improvvisamente mutati, cambiando quella che Schafer definisce “impronta sonora” di un luogo.

Istituita proprio nel giorno del compleanno dello studioso canadese, il 18 luglio, oggi ricorre la “Giornata mondiale dell’ascolto” e due studi di segno italiano realizzati in tempi di virus, ad essa si riferiscono.

Il lockdown ha ispirato il progetto "Beyond the silence" descritto come “musica ai tempi della pandemia, dedicato alla creatività in condizioni di impedimento…”. L’Accademia Chigiana di Siena che organizza l’iniziativa è stata invitata a presentarla alla giornata odierna del World listening day. Tra i primi ad aver aderito al progetto il compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, conosciuto dal grande pubblico per le sue colonne sonore ma anche sperimentatore artistico; durante il lockdown ha realizzato un video dedicato alle persone vittime del virus: Improvisation for sonic cure, una cura sonora per alleviare l’isolamento forzato.

A Matera il progetto “Suoni del futuro prossimo” dell’Onyx Jazz Club si pone come obiettivo la realizzazione di una mappa sonora che, grazie a dieci punti di ascolto sparsi in città, fotografi il paesaggio dei suoni; iniziato in periodo di quarantena lo studio si protrarrà per un anno. Una tappa del progetto è programmata oggi, per la giornata dell’ascolto appunto, con la “Passeggiata sonora” che trasforma i partecipanti in cacciatori di suoni del territorio.

L’iniziativa prende di sicuro spunto dal testo di Schafer Educazione al suono, che propone 100 esercizi per ascoltare e produrre il suono, tra cui la listening walk appunto, al termine della quale l’autore invita il lettore a una serie di riflessioni. Una mi è parsa insolita; ve la segnalo, forse vi piacerà per la vostra prossima passeggiata: dopo aver camminato in un luogo, pensate a un suono di cui avete avvertito la mancanza e che avreste voluto udire.

Un modo per sottolineare l’identità sonora di un ambiente e l’importanza dell’ascolto.

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In questo numero hanno scritto:

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Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Laura Dolci (Torino -> Boston): un'italiana in America, Marketing Intern & Student
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Pupi18054216 (Genova): linguista resistente. Libera pensatrice
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