Musica in parole


G. Pierluigi da Palestrina: “Tu es Petrus”

Si celebra quest’anno il 500º anniversario della nascita di G. Pierluigi da Palestrina, gigante della musica, autore di 105 messe e numerosi mottetti, offertori, inni e altre composizioni liturgiche che lo hanno reso il massimo autore del suo tempo.

Il compositore nacque nella cittadina di Palestrina da cui prese il nome.

In un periodo in cui la Chiesa cattolica stava attraversando grandi cambiamenti a causa della Riforma protestante, la musica aveva un ruolo centrale nella vita religiosa e il compositore, che visse principalmente a Roma - dove prestò servizio come maestro di cappella in diverse basiliche, tra cui San Pietro e San Giovanni in Laterano - si ritrovò al centro della vita culturale e musicale romana.

Il mottetto “Tu es Petrus” composto da Palestrina nel 1572 è un capolavoro della polifonia sacra rinascimentale; si basa sul passo evangelico (Matteo 16,18) in cui Gesù Cristo affida a Pietro la guida della Chiesa: “Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam.” (“Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa…). È frequentemente impiegato in occasioni solenni legate alla figura del Papa o della Chiesa romana, ed è strettamente legato alla liturgia della festa dei Santi Pietro e Paolo.

Il mottetto è scritto per sei voci il che ha consentito a Palestrina di ottenere una gamma timbrica ampia e una sonorità piena. Maestoso, il brano è strutturato in due sezioni principali e le voci entrano progressivamente, in imitazione, creando un effetto di solennità crescente.

Il testo esprime la vittoria della Chiesa sulle forze del male, “…et portae inferi non praevalebunt adversus eam”, (“…e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”) e tende alla cadenza finale con forza e luminosità. Più volte è ribadito “non praevalebunt” a voci unite in modo da essere scandito coralmente che le forze del male non prevarranno.

“Tu es Petrus” è un esempio paradigmatico dello stile “palestriniano”: equilibrio tra polifonia e nitidezza, arte del contrappunto al servizio della parola. Il compositore infatti, fedele agli ideali del Concilio di Trento (1545-1563) imposta la scrittura contrappuntistica con grande chiarezza testuale.

Musicista di grande fama già in vita, Palestrina influenzò enormemente la successiva musica sacra e le sue composizioni non hanno mai smesso di essere eseguite.

Quest’anno molte sono le iniziative in suo omaggio; è da registrare in particolare l’ampio programma di manifestazioni e progetti a cura della Fondazione G.P. da Palestrina che dalla città natale del compositore intende coinvolgere un vasto pubblico nel promuovere e valorizzare l’opera di “uno dei più illustri compositori del Rinascimento”.

Il mottetto “Tu es Petrus” lo potete ascoltare qui.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
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