Notizie dagli USA


Tu vuo’ fa’ l’Americano, Mericano...

Ho sempre creduto che il buon Dio, oltre all’infinita misericordia, abbia anche il massimo senso dell’umorismo possibile; e con questa scelta di un Papa americano, ne ho l’ennesima prova. In un momento in cui il ruolo dell’America è prepotente, tra tentativi di scombinare l’economia mondiale e ridurre in macerie territori lontani, con un Presidente pronto a spendere mille miliardi di dollari in missili e bombe per asfaltare chiunque, lo Spirito Santo ti piazza sul trono Leone XIV. Dopo la supremazia militare, quella spirituale: non ci facciamo mancar niente.

In America circa 20% della popolazione si professa cattolico: negli ultimi anni, vuoi per gli scandali sessuali che coinvolsero il clero, vuoi per Netflix e social media, vuoi per i vincoli imposti durante il Covid, siamo passati da 30 a 15 milioni di persone che vanno a messa regolarmente, con relativi ammanchi alle sacre casse. Dovete sapere che in USA la raccolta delle offerte a messa è studiata per raccogliere il più possibile. Il sacerdote presenta il budget con avanzamenti mensili, distribuisce buste nominali per tracciare chi e quanto versa, ed ogni domenica sprona il gregge a spremere il portafogli. Altro che monetine come in Italia; qui ogni famiglia molla dollaroni, che poi scarica dalle tasse. Il clero spera che il Papa americano raddrizzi le sorti della partecipazione e delle raccolte: pecunia non olet, partendo dalla chiesa.

Cosmopolita e poliglotta, Robert Prevost ha scelto un nome speciale: il Leone precedente portò la Chiesa a più miti consigli con il mondo moderno, e la sua enciclica Rerum Novarum è studiata a fondo ancora oggi. Miti consigli questo Leone XIV li ha già dati poche settimane fa, criticando sia JD Vance sia Trump per la loro intransigenza sul tema degli immigrati illegali, e per il loro tentativo maldestro di rivestire di morale cristiana qualcosa che etico non è. Se volete approfondire, qui (https://www.americamagazine.org/politics-society/2025/02/12/bishops-pope-francis-trump-deportation-249919). Evidentemente i politici farebbero bene a lasciare le sacre scritture ai professionisti, senza cercare di riscriverle a proprio piacere.

Cosa succederà adesso? Non ci è dato di sapere, ma il Presidente non potrà più trascurare il Papa come ha fatto finora: ogni volta che apre bocca sa’ che a Roma c’è qualcuno pronto a rispondergli, per le rime. L’invito alla pace che il nuovo Papa ha fatto all’inaugurazione non potrebbe essere più importante: i conflitti armati si sprecano, le tensioni economiche portano grandi problemi sociali, i giovani del mondo non vedono il futuro roseo dei loro nonni, e nemmeno quello sbiadito dei genitori, lo vedono nero matte.

Ecco, quindi, che moderazione ed austerità, interiorità e ricerca del bene comune, la carità come fine, mezzo e centro della vita religiosa, ovvero gli insegnamenti che da Sant’Agostino arrivano dritti a Papa Leone XIV, sono proprio quello che ci serve, qui ed ora. La Fede non si dimostra, è un dono, e qualsiasi credente non può che essere contento per questa scelta papale: lo Spirito Santo ha un gran senso dell’umorismo, e fa la scelta giusta.

La speranza è che i potenti del mondo, specie quelli sempre pronti a sparare e bombardare, a prescindere dall’essere cristiani o meno, si prendano una pausa di riflessione, ascoltino il messaggio di questo nuovo Papa, e fermino le armi. La real politik ci porta ad un Ucraina asfaltata, una lunga spiaggia al posto di Gaza e tanta altra distruzione in giro per il mondo. Seguiamo Papa Leone XIV, che facciamo meglio.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro