Musica in parole


Racchetta e spartito

A Torino sono i giorni del tennis: le Nitto ATP Finals non sono solo un torneo sportivo ma un “evento-città” che sta coinvolgendo davvero l’intero capoluogo. Mostre, installazioni, intrattenimento, musica, ogni cosa si intreccia con lo sport e partecipa all’onda dell’evento. Tutto ciò che ha a che fare col tennis è spunto di conversazione.

Anche la musica classica può sfoggiare i suoi riferimenti perché il tennis nel tempo ha appassionato più di un grande musicista e alcuni compositori da questo sport si sono lasciati ispirare.

Tra loro Erik Satie - il geniale e anticonvenzionale Maestro particolarmente ricordato quest’anno nel centenario della sua morte (come scritto in Zafferano.news n. 303) - che al tennis ha dedicato un brevissimo e curioso brano pianistico.

Nel 1923 furono pubblicate ventuno miniature per pianoforte scritte da Satie nel 1914 col titolo “Sports et divertissements”; tra queste spicca “Tennis”, appena una manciata di battute ascoltando le quali sembra di assistere a un vero match. I colpi di racchetta diventano note rapide e asciutte, le risposte dell’avversario sono piccole frasi musicali che si rincorrono da un registro all’altro, botta e risposta. Le pause, gli accenti improvvisi e le figurazioni irregolari danno alla musica una vitalità sorprendente per trasformare il pianoforte in un campo da gioco.

In origine “Sports et divertissements” era stato ideato come album da collezione con illustrazioni di Charles Martin accompagnate dalla musica di Satie, con testo che lo stesso compositore aggiunse allo spartito.

La combinazione di parole, immagini e suoni fa della raccolta un’opera multimediale ante litteram, e “Tennis” è un riuscito esempio di miniatura ironica. Il testo è brevissimo, curiose osservazioni dal tono leggero, quasi didascalie di una vignetta.

Una cronaca surreale - da sentire qui - piena di humor: l’ascoltatore non sa se deve prendere tutto sul serio o ridere sotto i baffi.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro