Anche la musica classica può sfoggiare i suoi riferimenti perché il tennis nel tempo ha appassionato più di un grande musicista e alcuni compositori da questo sport si sono lasciati ispirare.
Tra loro Erik Satie - il geniale e anticonvenzionale Maestro particolarmente ricordato quest’anno nel centenario della sua morte (come scritto in Zafferano.news n. 303) - che al tennis ha dedicato un brevissimo e curioso brano pianistico.
Nel 1923 furono pubblicate ventuno miniature per pianoforte scritte da Satie nel 1914 col titolo “Sports et divertissements”; tra queste spicca “Tennis”, appena una manciata di battute ascoltando le quali sembra di assistere a un vero match. I colpi di racchetta diventano note rapide e asciutte, le risposte dell’avversario sono piccole frasi musicali che si rincorrono da un registro all’altro, botta e risposta. Le pause, gli accenti improvvisi e le figurazioni irregolari danno alla musica una vitalità sorprendente per trasformare il pianoforte in un campo da gioco.
In origine “Sports et divertissements” era stato ideato come album da collezione con illustrazioni di Charles Martin accompagnate dalla musica di Satie, con testo che lo stesso compositore aggiunse allo spartito.
La combinazione di parole, immagini e suoni fa della raccolta un’opera multimediale ante litteram, e “Tennis” è un riuscito esempio di miniatura ironica. Il testo è brevissimo, curiose osservazioni dal tono leggero, quasi didascalie di una vignetta.
Una cronaca surreale - da sentire qui - piena di humor: l’ascoltatore non sa se deve prendere tutto sul serio o ridere sotto i baffi.
