Musica in parole


Il poker di Stravinsky

“Mi piacciono i giochi in cui si vince con l’intelligenza più che con la fortuna”. Così dichiarò in un’intervista Igor Stravinsky, il musicista appassionato di giochi da tavolo, suo svago quotidiano.

Le carte da gioco lo affascinavano e una partita a poker con gli amici era per lui piacevole abitudine, considerata forma di relax e stimolo intellettuale. Proprio da questo interesse personale nacque “Jeu de cartes”, uno dei suoi balletti più originali (1936).

Il compositore immagina un mazzo animato in cui le carte prendono vita come personaggi danzanti con il Jolly protagonista assoluto: una figura camaleontica, sleale, che cambia valore a seconda della situazione.

La struttura del balletto è costruita su una partita di poker, suddivisa non in movimenti separati bensì in tre “mani” consecutive, a evidenziare la terminologia del poker. L’opera è arricchita da cambi di ritmo e scherzi tematici; anche citazioni o meglio falsi riferimenti musicali, frammenti che sembrano Tchaikovsky, J. Strauss, Rossini ma che sono deformati, mascherati, giocati con ironia. Un vero e proprio bluff musicale (un assaggio lo trovate qui).

Stravinsky impiega una strumentazione brillante che si sposa benissimo con motivi contrappuntistici complessi e il risultato è una raffinata e spiritosa allegoria musicale.

L’inizio di ogni “mano” è segnata dallo stesso tema, “Alla breve”, che introduce piccoli colpi di scena a significare che, come nel poker, anche in questa musica di Stravinsky nulla è mai come sembra.

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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.