“Szunyogtánc” (“La danza della zanzara”, che trovate qui) fa parte dei 44 Duetti per due violini scritti da Bartók nel 1932 a scopo pedagogico. Il compositore non era nuovo a queste esperienze e in quegli anni lavorava al Mikrokosmos, corposa raccolta didattica di brani pianistici che utilizzano melodie folkloristiche ungheresi e non solo.
L’interesse di Bartók per la musica popolare era fortissimo e con l’amico compositore Zoltán Kodály iniziò le sue ricerche raccogliendo molte melodie popolari; i due furono a lungo legati da una proficua collaborazione.
Bartók era affascinato dai canti dei contadini magiari e da quel mondo rurale intessuto di tradizione musicale orale; diventò un pioniere ed esperto di etnomusicologia, branca di studio allora agli albori.
Il musicista però era anche pianista e raffinato compositore del primo Novecento e ognuno dei Duetti è trattato con maestria, con grande inventiva ritmica, superbo uso delle dissonanze, libertà armonica. Il tutto sulla base di una melodia, una canzone, una danza, insomma sulla musica popolare di molti paesi dell’Europa orientale.
Così troviamo il canto per la raccolta del fieno, la danza del cuscino, canti slovacchi, serbi, ungheresi e altri ancora.
Nella danza dedicata alla zanzara il violino incontra il folklore e anche se il piccolo brano è stato pensato a scopo pedagogico, capita di ritrovarlo con altri duetti nei programmi dei concerti.
I due strumenti ronzano, divertiti.