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DEI Servizi Segreti

L’attentato a Trump ha messo in forte imbarazzo i Servizi Segreti, la crème de la crème dei nostri poliziotti migliori, quelli che proteggono Presidenti, Vicepresidenti e loro famiglie dal momento in cui concorrono alle elezioni, fino a quando campano. Ne ho conosciuti un paio: uno in servizio quando Obama venne alla cena degli italoamericani a Washington, ed uno semi-pensionato che ancora protegge Laura Bush dopo anni dalla sua uscita.

Il ricordo di avere a che fare con professionisti di massimo livello è netto, ma questa volta han fatto una figuraccia.

Un ventenne riconosciuto come tiratore mediocre, dotato di un fucile senza cannocchiale, notato dal pubblico prima, poi dalla polizia e pure dagli agenti segreti, è riuscito a salire su un tetto in piena vista e sparare otto colpi all’ex-Presidente, di cui uno ha forato l’orecchio e due son passati ad un soffio, mentre altri tre hanno ucciso una persona e ferite due. Quando Trump dice che è in piedi solo per grazia divina, ha ragione: i Servizi Segreti han fallito miseramente.

Son passati più di quarant’anni dall’ultimo attentato presidenziale, e ci sono ben ottomila agenti segreti a disposizione di questa grossa macchina di protezione personale. Purtroppo, assegnandoli anche ai famigliari e per tutta la loro vita, finisce che non ce ne sono abbastanza per proteggere adeguatamente un evento come quello in Pennsylvania. Invece di contare su 500 agenti ed almeno trenta tiratori per una manifestazione come quella, a proteggere Trump erano pochissimi, ed i video hanno mostrato impietosi la confusione di alcuni di questi, specie di tre donne che parevano spaesate.

Biden nominò Kimberly Cheatle a capo dei Servizi Segreti, diventata famosa perché il suo obiettivo era assumere agenti di tutte le inclinazioni sessuali e colori, nel pieno rispetto dei precetti Diversity Equality Inclusion (DEI, l’idea woke che raggruppando gente di tutti i tipi si faccia una squadra migliore). Questo genio nella lampada ora è venuto in TV a spiegarci che non c’erano agenti sul tetto dov’è salito l’attentatore, perché troppo ripido. Il paese intero è ammutolito prima di ridere a crepapelle: come fai ad essere così fuori luogo da pensare e dire una cosa del genere?

Ogni anno la Cheatle prende $3 miliardi da noi contribuenti, una cifra enorme per fare una sola cosa e farla bene, non come abbiamo visto con Trump. La cosa migliore è che lasci l’incarico, che il successore torni ad assumere ragazzi in grado di fare questo mestiere, tra cui salire su un tetto ed eliminare gli attentatori prima che sparino, non dopo. Specialmente con professioni come questa, o se pensiamo ai piloti e tanti altri che svolgono attività con minimo margine per errori, usare i criteri DEI è controproducente. Non conta che l’agente segreto, il pilota, il chirurgo, siano bianchi, neri, gialli, di qualsiasi inclinazione sessuale o vestiti come campi in fiore: devono solo essere i migliori nel loro campo e portare a casa il risultato. DEI dev’essere l’ultimo dei criteri presi in considerazione.

Altra cosa che si può fare è togliere la protezione a tutta una serie di persone che non è a rischio di attentato, come le nipotine di Biden, o la stessa Laura Bush e le sue figlie, e fare in modo che gli attuali candidati ed i loro vice siano protetti da squadre adeguatamente numerose. Purtroppo, con 430 milioni di armi e quattro miliardi di proiettili legalmente registrati, senza nemmeno immaginare le armi detenute illegalmente, è molto probabile che un’altra testa calda proverà a sparare ai candidati da qui alle elezioni di novembre. I Servizi Segreti devono imparare da questo incidente e migliorare rapidamente: non è detto che il buon Dio sia ancora a disposizione per miracoli coi proiettili.

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