Musica in parole


Musica in cornice: il mondo musicale di Vermeer

Il docufilm girato durante la mostra che il Rijksmuseum di Amsterdam ha dedicato a Johannes Vermeer nel 2023 ha buon riscontro anche on line, dove è disponibile da quest’anno.

Della produzione di Vermeer, 36 opere esistenti, ben 12 dipinti sono a tema musicale.

Nel Seicento olandese i concerti tra le mura domestiche erano consuetudine nelle ricche abitazioni della borghesia e la musica era tema frequente nelle arti visive dei Paesi Bassi.

Spartiti, strumenti e personaggi intenti a suonare sono raffigurati nelle opere di Vermeer che ha fissato su tela la forza e il fascino dell’atmosfera musicale.

Vari e non sempre chiari i significati dei dipinti; l’amore per l’arte dei suoni certamente, ma gli studiosi rilevano anche un possibile significato di aggregazione, di complicità tra i personaggi raffigurati nell’atto di fare musica e ascoltarla; non ultimo un desiderio di creare interazione tra la scena rappresentata e chi da spettatore la guarda.

Ne è esempio “Giovane donna in piedi alla spinetta” (1670/72), opera inserita nel documentario.

Nel dipinto la luce del giorno illumina la scena, all’interno di una stanza. Un’elegante figura femminile è in piedi con le mani sulla tastiera ma ha lo sguardo rivolto verso chi osserva il quadro. Lo strumento è un spinetta (simile al cembalo), un modello di pregio con interno del coperchio dipinto. Sulla parete che fa da sfondo all’ambiente domestico è appeso un quadro che mostra un Cupido.

Il momento è intimo, semplice ma non senza domande sospese: una sedia vuota è raffigurata in primo piano accanto allo strumento. Forse simboleggia l’attesa di qualcuno, forse un invito allo spettatore (che la giovane pare guardare) a far parte della scena musicale.

“Quando ci troviamo davanti a un Vermeer il tempo si ferma; l’intimità è così diretta da far venire la pelle d’oca”: così dice nel docufilm il direttore del Rijksmuseum Taco Dibbits e l’affermazione ben si addice alla giovane che il Maestro ha ritratto alla spinetta.

Una raffigurazione a conferma del legame tra il pittore e la musica e dell’intensità con la quale è espresso; un mondo musicale su tela da guardare e riguardare.


© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Silvia Andrea Russo (Cremona): passione per l'antichità, la letteratura, la recitazione, la musica, il canto e la scrittura