Musica in parole


Scarlatti e il robot

Il Frecciarossa parte da Torino alle 05.50 e poco prima ho appuntamento con otto ragazzi, tra Gen Z e Millennials, assonnati pianisti partecipanti al progetto Piano City Napoli, aprile 2019.

Ideato a Berlino, il Festival Piano City è approdato in Italia con gran successo a Milano e Napoli; sta nascendo anche a Trieste e Pordenone.
Classica, jazz, rock, pop si mescolano, e così i pianisti: nomi di risonanza internazionale insieme agli amatori; molti studenti, non solo di conservatorio. Si suona su pianoforti verticali, gran coda e digitali.

Evento nell’evento, l’esecuzione integrale delle Sonate di Domenico Scarlatti, affidata a selezionati studenti di dodici conservatori italiani. Compositore napoletano del Settecento, Scarlatti definiva alcune sue Sonate «…lo scherzo ingegnoso dell’arte», il che ben si confà allo spirito di questo Festival.

Bella l’atmosfera musicale, molto applauditi i giovani musicisti. Un via vai di studenti che si conoscono e si confrontano. Nei discorsi fra loro colgo il riferimento a un video che circola in rete, in cui una mano robotica accenna a suonare proprio Scarlatti. I ragazzi si interrogano, un po’ scherzando e un po’ no, sulla futura concorrenza di questo “collega”.

È un tema sul quale varrà la pena tornare, quello della musica eseguita da un robot, come questa mano da pianista stampata in 3D, progetto dell’Università  di Cambridge, che col tempo potrebbe essere in grado di suonare bene il pianoforte come di eseguire complesse procedure mediche.

Aspettando il futuro, a ricordo del motto di Scarlatti che era: «Vivi felice! », sul treno del ritorno i ragazzi scartano un grande vassoio di sfogliatelle ancora calde, che a Torino arriverà vuoto.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Filippo Baggiani (Torino): commerciale settore moda, scrittore allo stato quantico
Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Eugenia e Massimo Massarini (Torino): studentessa di medicina e medico
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista