IL Digitale


Lavoro e guadagno digitale

Politici e media pensano al sistema educativo per produrre la nuova generazione di imprenditori e contribuenti, nel caso digitale: i knowledge worker. Dal mio piccolo osservatorio ho capito che il futuro e’ difficilmente prevedibile, e mai in modo lineare come piace fare a tanti.

Gli articoli precendenti dimostrano che il progresso dell’intelligenza artificiale rivoluziona tutti i lavori procedurali: tutti i casi dove ci sia una ricetta da seguire. Questa puo’ essere quella culinaria della pizza, infatti ci sono gia’ robot molto bravi in cucina, oppure quella contabile dove i nuovi algoritmi decimano decine di migliaia di amministrativi in India. Ma dobbiamo pensare che anche buona parte dell’ingegneria, sia essa meccanica o del software, e’ una disciplina procedurale. Puoi disegnare la carrozzeria che vuoi, ma ci son pochi e precisi modi di stampare e saldare la lamiera.  Puoi inventare l’app che vuoi, ma ci son pochi linguaggi di programmazione ed ingredienti da usare. Tutte cose che puo’ fare un robot.

Personalmente non forzo figli ed altri giovani ad una scelta educativa basata su quella che oggi e’ la possibilita’ di trovare lavoro, perche’ e’ praticamente impossibile prevedere dove queste chance saranno tra 4 o 5 anni. Quello che so dire con buon grado di certezza e’ che serve acquisire un metodo serio di ricerca delle informazioni e di definizione dei punti di contatto tra concetti e fenomeni anche molto diversi. Oggi un fisico astronomico e’ ben piazzato per lavorare bene nelle neuroscienze esplorando come funziona il cervello, mentre un linguista e’ altrettanto preparato per lavorare con profitto nel riconoscimento del linguaggio naturale, o nelle traduzioni di lingue diverse.  E tra pochi mesi ed anni sara’ tutto di nuovo diverso, in uno scenario su cui oggi non possiamo scommettere. Quindi, cio’ che importa veramente, e’ l’impegno a migliorarsi continuamente e rimanere curiosi.

In questo preciso istante poter entrare nel campo dell’intelligenza artificiale, della realta’ virtuale e delle blockchain consente stipendi notevoli ed un certo grado di sicurezza del lavoro, semplicemente perche’ non c’e’ una offerta adeguata alla domanda esplosiva. Ma tra 3 anni, quando saranno i robot a scrivere i nuovi algoritmi al posto di costosissimi Software Engineer, cosa succede?  Forse non serve aprire un chiosco di cocco fresco in spiaggia, ma pensiamoci.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Daniele Agostinetto (Saccol di Valdobbiadene): vignaiolo
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica, scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Dario Casubolo (Torino): commercialista e revisore legale, nonostante tutto
Angelo Codevilla (California): professor emeritus, viticoltore, tifoso di Tex Willer
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Marinella Doriguzzi Bozzo (Torino): da manager di multinazionali allo scrivere per igiene mentale
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Marco Sampognaro (Brescia): giornalista prestato all’Università, specializzato in inseguimento sogni
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista