Seguiamo tutta la filiera di produzione. Non siamo da grandi numeri e non li amiamo. Non abbiamo intermediari. Il nostro rapporto diretto con la ristorazione di qualità, le enoteche e i clienti diventati amici testimonia come a noi interessa sapere a chi affidiamo il frutto delle nostre fatiche.
Le nostre etichette hanno una storia, ad esempio la “Vigna del Baffo”, un prosecco frutto di viti che hanno superato un secolo di vita. Durante la Grande Guerra gli austriaci occuparono i nostri terreni, che dovemmo abbandonare per tre anni. Al ritorno le viti vennero restaurate usando il filo spinato lasciato dagli invasori. Si può vedere ancora adesso, tra qualche filare.
Qui, a Saccol, il Cartizze si esprime al meglio. Le viti si nutrono di un terreno morenico che, tra le piante più stagionate, permette di trasmettere una salinità che, al calice, fa la differenza. Il prosecco passito non lo faceva più nessuno. Lo abbiamo battezzato Mondeserto a ricordo dell’ultima delle bastie, poi sepolta dalle macerie della guerra, che era sopravvissuta alle battaglie tra i veneziani e la dinastia germanica degli Ezzelino, che a lungo dominò queste terre.
Il nostro Mondeserto è stato definito “Sauternes serenissimo”, ma senza l’uso delle muffe. Venite a trovarci (Strada Plander 7, Saccol di Valdobbiadene, 0423 972884, info@agostinetto.com), abbiamo millanta storie ancora da raccontarvi, con un cin complice tra gli splendidi declivi di Valdobbiadene. Se siete abbonati a Zafferano ditecelo