Questa rubrica va alla ricerca delle connessioni tra la cultura pop contemporanea (serie tv, musica, cinema, mode) e le grandi domande dell’esistenza: per iniziare, riflettiamo sul testo di Soldi. Due osservazioni.
Uno: pensavi solo ai soldi potrebbe essere l’epigrafe di una rubrica sull’anima, perché è un rimprovero a chi si fissa sul dato materiale. Cosa c’è infatti, oltre ai soldi? (Non vale rispondere: i diamanti). E poi: a chi lo sta dicendo, Mahmood?
Due: La canzone si apre con la madre e si chiude con il padre. La seconda riga: Mamma stai tranquilla sto arrivando. La penultima riga: Ieri eri qua, ora dove sei papà. In due righe Alessandro ci apre la sua anima, fatta di rassicurazione per la madre e di domanda per il padre.
Padre che – a leggere le interviste di Mahmood in rete - potrebbe essere il protagonista di tutta la canzone: potrebbe essere lui, che pensava solo ai soldi, lui che chiede come va (e sa già come va).
Questo ci ha colpito, e non solo i narghilè e la frase in arabo Waladi waladi habibi ta’aleena.
Che poi, cosa vuol dire? Questo: Figlio mio, figlio mio, amore, vieni qua.