Il film del 1940 è l’apoteosi dell’incontro tra animazione e musica; al suo apparire lasciò perplesso il pubblico non essendo il tipico cartone animato per bambini e solo dopo un po’ conquistò spettatori ovunque, diventando poi a buon diritto un grande successo mondiale.
Le immagini prendono vita dalle frasi musicali e viceversa: per arrivare a questo, Walt Disney aveva fatto molti esperimenti, un cammino iniziato proprio con Topolino che si muove a suon di musica nel primo disegno animato con sonoro sincronizzato.
Riguardiamo anche quello, Steamboat Willie (1928): tutt’altra realizzazione rispetto a Fantasia, certo - e il personaggio di Mickey Mouse è diverso nelle fattezze - ma ciò che non cambia ė il divertimento assicurato allo spettatore, basato sull’attenzione alla musica di Walt Disney che era convinto, a ragione, che suoni e ritmo fossero l’elemento vincente da legare con maestria all’animazione dei disegni.
Piacevoli da rivedere, molti cortometraggi degli inizi - vero laboratorio Disney per tastare tecniche innovative - sono costruiti sulla musica e anche il personaggio di Paperino fa il suo esordio in una di quelle storie musicali. In un’altra i Tre Porcellini lanciano Who's afraid of the Big Bad Wolf?, mentre ritmi jazz "muovono guerra" alla Cavalcata delle Valchirie di Wagner nello spassoso Music Land, piaciuto anche ai Simpson tanto che ne esiste una loro divertente parodia.
Topolino che vuol essere stregone torna in Fantasia 2000, film del 1999, più glamour del precedente ma dall’identica struttura: qui la musica classica si alterna al jazz che ha il suo clou nella buffa Rapsodia in Blu di Gershwin. Vince ancora il fortunato incontro espressivo di musica e immagini in movimento fin dalle scene iniziali: luci e ombre danzano e si animano in accordo perfetto alle inconfondibili note della Quinta Sinfonia di Beethoven. Musica da guardare.