Musica in parole


La musica sta a casa con noi

Ha iniziato un contrabbassista che si è fatto in tre per suonare in trio. È successo un mese fa, dopo che la Shanghai Symphony Orchestra ha cancellato l’attività; da allora gli orchestrali sono a casa e da casa si sono fatti sentire: con performance casalinghe, uno dopo l’altro han dato vita a "Sound for Love, Together"; raccolta di video ora sulla pagina Facebook dell’Orchestra.

Tra loro il professor Zhang Kaixuan che in casa da solo ha registrato al contrabbasso tre parti diverse dello stesso pezzo, mixandole poi in un video in cui risulta suonare “in trio con se stesso” l’arcinoto Canone in re maggiore di Pachelbel ( https://it-
it.facebook.com/shanghaisymphony/videos/vb.1691177941101508/691582298314933/?type=2&theat
er ).  Questi video del febbraio scorso erano l’anticipazione di ciò che sta accadendo ora da noi. Anche qui, infatti,  han preso forma e aumentano le proposte di musica in streaming: ad esempio il Teatro Regio di Torino ci prova con #operaonthesofa e il Teatro alla Scala lancia #WeAreLaScala. Stanno avendo molto successo le iniziative di alcuni musicisti a cominciare dal Jova House Party,  appuntamento quotidiano in diretta Instagram di Jovanotti, che coinvolge altri artisti e ha Fiorello come presenza fissa. Un po’ tutti i musicisti stan provando a utilizzare il web per restare attivi anche se, grandi nomi a parte, non è certo facile.  Significativo è l’appello, partito dai locali torinesi OffTopic e lo storico Hiroshima Mon Amour, rivolto agli artisti - compresi i big che stanno trasmettendo live in streaming dalle proprie abitazioni - a
considerare “casa” anche i locali chiusi e a usare quei canali social invece dei propri; un modo per mantenere un po’ di vita intorno a luoghi di ritrovo che non potendo operare dal vivo sono costretti all’inattività.  Si è interessato a chi non ha voce anche Paolo Fresu con la petizione #velesuoniamo, per "uscire da questa crisi con una nuova visione della professione del lavoratore dello spettacolo". Questo a tutela di coloro che in Francia vengono protetti come "intermittenti dello spettacolo" e che invece in Italia, come succede a tante altre categorie, non lavorano e non sanno per quanto tempo non avranno prospettive di lavoro. Molti cercano, per questo, di conservare un contatto con il pubblico on line. È facile notare che «la musica in questo momento è occasione di incontro e coesione sociale»: così dice il famoso jazzista che ha lanciato il suo messaggio sui social e in televisione: lo ha fatto anche in musica, insieme alla sua tromba, suonando da casa.

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In questo numero hanno scritto:

Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro