Io le ho lette in gran parte come manifestazioni di sfogo e condivisione delle tensioni ma certo, come per molte iniziative il risultato dipende dal modo e anche dalla musica scelta. Comunque è vero che anche il silenzio può essere condivisione e la musica è fatta di note e di pause.
Mettiamoci in pausa. Dopo di che, se si vuole ancora ricorrere a canti e suoni per cercare coesione, conforto e anche onorare chi non c’è più (in giorni in cui neanche i funerali si possono celebrare), per tutto questo la musica c’è. Così come le campane suonano a festa ma anche a lutto (e sulle campane tornerò), così come non mi ė parso inopportuno sentire da nord a sud il nostro Inno nazionale risuonare nelle strade (e pure in cielo con il video delle Frecce Tricolori), allo stesso modo so che si può ricorrere alla letteratura musicale per esprimere tristezza, partecipazione e cordoglio: penso al Dies irae di Verdi (da sentire a tutto volume), alle note di Schubert divenute per tutti l’Ave Maria (l’hanno cantata in tantissimi, da Pavarotti a Stevie Wonder ad Al Bano), a Nan’s song dedicata da Robbie Williams alla nonna scomparsa, alla Marcia funebre di Chopin, a Knockin' on Heaven's Door di Bob Dylan e molto altro. La musica ha risorse illimitate, comprese le tre note che tutti conosciamo e che chiamano al silenzio: quelle del Silenzio fuori ordinanza che rende onore ai Caduti.