IL Signor CEO


"La mia preziosa esistenza deve essere preservata. Lo sarà"

"Lei come vive la pandemia di COVID-19?" era la domanda posta la scorsa settimana al Signor CEO. Questa è la seconda puntata dell’intervista.

“All’inizio della fiera - ci dice il Signor CEO - la scienziata Ilaria Capua disse: il virus si diffonderà il tutto il mondo, dall’Asia, all’Africa, all’Europa, alle Americhe ma noi siamo in grado di gestirlo fino al suo spegnimento, il problema sarà individuare i focolai e usare la quarantena per bloccarne la diffusione. La strategia mi piacque. Mi mossi subito.

Ben prima dell'OMS, nelle mie proprietà ho dichiarato la pandemia, ho fatto sigillare tutte le mie altre quattro case, il Gulfstream e i cinque elicotteri (uno per casa) li ho bloccati negli hangar, ho licenziato i piloti e tutto il personale indiretto. Tanto, neppure noi élite possiamo scappare per chissà quanto. E poi, dove vai? Questo è un sinistro virus democratico. Mi sono messo agli arresti domiciliari volontari nella villa di Zurigo, e con me l’Assistente e il Private Chef, che non potranno tornare in Italia alle rispettive famiglie per tutto il periodo.

Per me, adiacente alla camera da letto, ho fatto costruire, in due giorni, una stanza attrezzata: volevo che “galleggiasse” nell’ossigeno. Sarò sotto costante controllo medico del Triemli Hospital: of course a distanza, non mi fido dei medici, sono umani, quindi untori. Le due multinazionali farmaceutiche, di cui sono azionista, sono pronte a fornirmi, in caso di necessità, farmaci sperimentali. La mia preziosa esistenza deve essere preservata. Lo sarà.

Fu geniale la mia idea di investire trent’anni fa sui “bisogni degli anziani”. A una certa età cambiano le tue priorità, pur di vivere, specie se sei benestante, sei disposto a spendere cifre folli: meglio un letto attrezzato che un paio di escort. I welfare statali avranno sempre meno quattrini e costi sempre più alti, per cui dovranno ridurre i budget.

Il termine “eutanasia di Stato” - una necessità, peccato abbia un suono nazicomunista - sarà sostituito dal più politicamente corretto “rispetto del budget”. Nell’arco di pochi anni le statistiche dovranno tornare corrette, gli zombie del reddito di cittadinanza (presto il 90% dell’umanità, come ipotizzano George e Bill) moriranno appena lasciato il lavoro, quindi al massimo a 67 anni. Noi élite ben dopo i 90, e saremo in forma perfetta. Nell’interesse dell’umanità questo gap dovrà essere aumentato. Si abbia il coraggio di dirlo, seppur con simpatia: loro non sono noi, noi non siamo loro.

Basta! Mi sono stufato, parlare con lei mi stanca".

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In questo numero hanno scritto:

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Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro