Musica in parole


Musica come conforto

La musica come espressione di vicinanza: tra le uscite discografiche di questo periodo, alcune rivelano proprio quest’intento degli autori, star internazionali come Sting che lo dichiara nel presentare il suo nuovo Duets, “un album per avvicinarci” perché “abbiamo bisogno di rimanere connessi e penso che la musica sia uno dei miglior modi per farlo”.

Justin Bieber, del suo atteso Justice sostiene: “Ho realizzato quest’album con lo scopo di fare musica che potesse portare conforto” E ancora: “La musica è un buon modo per ricordarci l’un l’altro che noi non siamo soli”.

Da un anno a questa parte, il grande violoncellista Yo-Yo Ma posta video sui social in cui, da casa sua, esegue i brani che per lui hanno un significato personale, di conforto per sé e che per questo vuole condividere. Proprio dal successo delle condivisioni è nato il progetto Songs of Comfort and Hope, album di fine 2020 in cui l’artista mischia generi musicali diversi e raccoglie i pezzi postati durante il primo lockdown. Lo scopo, dice il violoncellista, è creare “un senso di comunità” tramite la musica “legandoci insieme in ringraziamento, consolazione e incoraggiamento”.

Sembrano le parole giuste anche per descrivere l’esperienza capitata a Yo-Yo Ma pochi giorni fa, quando ha avuto l’inattesa occasione di trasformare lo spazio di un Centro vaccini del Massachusetts in una sala concerti. Dopo aver ricevuto la sua dose di vaccino, nei successivi quindici minuti di attesa previsti, avendo con sé il violoncello, il Maestro ha improvvisato per le persone presenti un mini concerto, ovviamente ripreso dai cellulari di molti, postato sui social e poi riportato dai media: è arrivata così a tutti la sua speciale esecuzione live https://youtu.be/BWWzmha1_jE dell’Ave Maria di Schubert e della Suite n.1 per violoncello di Bach.

Yo-Yo Ma si è detto felice dell’opportunità, ricordando che da tempo incoraggia chi lo segue sui social, musicisti professionisti e non, a unirsi a lui nell’offrire “musica di conforto”. Se ciò è nella sensibilità anche di altri artisti, il Maestro Ma è certamente in prima fila nel cogliere questa esigenza e con un’espressione bellissima dice che spesso “le persone si sentono come se avessero bisogno di un po’ di musica”.

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In questo numero hanno scritto:

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Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro