... potenzialità delle nuove tecnologie e già nel 1902 incise i primi 78 giri, arrivando poi a vendere milioni e milioni di dischi. Acclamato ovunque si presentasse, negli Stati Uniti e in particolare a New York, Caruso rappresentò anche l’orgoglio italiano di tanti emigranti che lo ascoltavano sia nei teatri che nei locali italo-americani dove il cantante si esibiva gratuitamente.
Fu un’icona pop ante litteram, per la bellezza della voce - che arrivava ovunque grazie ai dischi - e perché mischiava nel repertorio arie d’opera e romanze da camera, canti patriottici anche (non poche furono le sue serate di beneficenza negli anni della Grande Guerra) senza dimenticare le canzoni napoletane che oltreoceano raggiunsero un livello di popolarità altissimo proprio grazie alle incisioni del tenore. Lo stesso musicista scrisse qualche romanza e la malinconica Tiempo antico, racconto in musica di una grande delusione d’amore che davvero aveva segnato il cantante.
Caruso morì a soli 48 anni, poco dopo il rientro in Italia dagli Stati Uniti a seguito di un’operazione; a Sorrento trascorse un breve periodo nello stesso albergo che decenni dopo avrebbe ospitato Lucio Dalla: è così che nacque nel cantautore l’ispirazione per Caruso (1986), parole e musica che han raggiunto la vetta delle canzoni italiane più conosciute nel mondo. “Te voglio bene assaje / Ma tanto tanto bene sai” canta Dalla immaginando le emozioni del tenore in quei giorni del 1921. Caruso a sua volta ne aveva suscitata tanta di emozione e ancora oggi c’è un pubblico che “gli vuole bene assaje” e lo ricorda.
Per il centenario della morte, quest’anno il San Carlo di Napoli ha in programma una serie di iniziative (pandemia permettendo) e soprattutto l’avvio di un concorso internazionale di canto riservato a giovani voci e intitolato al Maestro Caruso. L’anniversario 2021 è celebrato certamente a New York anche con un nascente museo, dopo quello di Brooklyn.
Intanto la sua voce divenuta leggenda continua a essere ascoltata su You Tube e Spotify, in linea con la memoria di un musicista che tanto aveva creduto nel futuro della tecnologia per la diffusione dell’arte. Non a caso a Hollywood, sulla Walk of Fame la stella che lo ricorda gli è stata assegnata per la discografia.