Musica in parole


Partite e spartiti

In questi mesi senza football, in tv scorrono spezzoni di partite recenti e meno, in un tripudio di goal, inni e cori. Così mi è tornato in mente che le note dell’inno della Champions League sono risuonate nel 1953 nell’abbazia di Westminster...

...per l’incoronazione di Elisabetta II: si trattava però di Zadok the Priest, l’inno scritto da Georg F. Händel per Giorgio II nel 1727 e poi impiegato nelle successive incoronazioni dei sovrani britannici. Ecco il video della cerimonia.

Il brano, solenne e trionfale, è stato ripreso nel 1992 dal compositore Tony Britten che lo ha rielaborato come inno ufficiale della competizione, con il famoso These are the chaaaaaampions al posto delle parole musicate da Händel. Francese, inglese e tedesco - le lingue ufficiali della UEFA - si alternano nel testo con l’aggiunta eventuale della lingua del Paese ospitante la finale.
Non è l’unica musica classica che si aggira negli stadi: spopola l’Inno alla gioia di Beethoven, impiegato in varie occasioni per i Campionati Europei e Mondiali e scelto come inno dalla Copa Libertadores.

Intorno agli inni in campo si registrano altre curiosità; stupisce ad esempio il testo in latino per la UEFA Nations League, Cui manet fortuna? (A chi arriderà la sorte?). Latino anche per la nostra serie A: O generosa! è l’inno scritto da Giovanni Allevi che per il campionato italiano ha voluto, molto curiosamente, escludere l’italiano e mescolare latino e inglese nel testo. Sono invece brani pop alcuni inni commissionati dalla FIFA per la Coppa del Mondo, coinvolgendo star di grande calibro: da qui il successo di ritornelli come La copa de la vida di Ricky Martin (Francia 1998) o il Waka Waka di Shakira (Sud Africa 2010). Per gli Europei sono arrivati i disk jokey: nel 2016 l’inno era di David Guetta mentre Martin Garrix, dj e produttore, ha l’incarico di scrivere l’inno per l’edizione 2020, com’è noto rinviata al 2021.

Non mi avventuro nei cori dei Club ma un fatto recente, benché un po’ fuori tema, porta l’attenzione su You'll never walk alone, l’amato inno del Liverpool (scritto nel 1945 per il musical Carousel): il cantante britannico Michael Ball ne ha da poco realizzato una versione pro raccolta fondi emergenza coronavirus UK, coinvolgendo in un video alcune infermiere dell'NHS e un centenario: il veterano Tom Moore, che ha cantato con trasporto la cover calcistica divenuta un successo tale da salire in cima alla hit parade britannica. "I miei nipoti non riescono a credere che io sia un top della classifica!" ha dichiarato l’ufficiale, molto attivo nel fundraising. Per questo ha festeggiato i 100 anni (virus free) omaggiato da un picchetto d'onore dell'Esercito britannico, particolare anch’esso inserito nel video di beneficenza che ha raggiunto lo scopo grazie allo "spartito da partite".

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