Musica in parole


Lezioni di musica

Tra i regali che Sir Paul McCartney ha ricevuto per gli 80 anni da poco compiuti ci sono di sicuro i ricavi di Yousician, startup che lo vede tra gli investitori. La piattaforma di music education conta su una avanzatissima tecnologia ma il suo principale appeal sta nel far immaginare che imparare a suonare uno strumento sia semplice.

Yousician propone lezioni di musica che tengono d’occhio il mondo del gaming: l’approccio è facile, gli apprendimenti si mescolano al gameplay, alle sfide, ad esercizi divertenti. Basta una app per avere lezioni di chitarra, pianoforte e altro ancora.

In più Yousician, che supera i 25 milioni di utenti/allievi, ha appena lanciato corsi definiti “Master Class” cui partecipano artisti come i Metallica che ora fanno gli insegnanti; guardateli in questo video di presentazione. Palline saltellanti indicano note colorate e ritmi.

Altro genere di lezioni di musica per festeggiare i 75 anni di Sir Elton John: per il suo compleanno il regalo è stato lui a farlo alla prestigiosa scuola in cui aveva studiato pianoforte. Un fondo a nome dell’artista ha permesso il progetto “Sir Elton John 2022”: programma di scambio tra la Royal Academy of Music di Londra e prestigiosi conservatori internazionali.

Borse di studio quindi per studenti di eccellenza; la star del rock sa bene che un aiuto finanziario può essere determinante, perché lui stesso è stato bambino dal talento prodigioso ma autodidatta, diventato studente all’Academy solo grazie a una borsa di studio.

Entrambi i baronetti sanno anche che imparare a suonare uno strumento e fare musica comprende una buona dose di dedizione, qualunque sia il livello.

Lo ricorda l’ex Beatles nella recente docuserie “McCartney 3, 2, 1” in cui racconta la sua esperienza, compresa la curiosità per la musica di Bach da cui “prendeva lezioni e spunti” e il percorso iniziale. “Quante ore sarete stati a fare le prove ai tempi di Liverpool e di Amburgo?” gli chiede il produttore Rick Rubin e Paul: “non so, diecimila?”.

Ore al pianoforte anche per il giovane Elton negli anni dello studio della musica classica, esperienza che l’artista ricorda come fondamentale per il successo, insieme all’amore per il suo strumento.

Stiamo parlando di due grandi della musica e quindi va da sé che si debba tener conto dell’insostituibile valore del talento innato, da predestinati. Elton John sostiene persino di non sapere perché suona il piano: “È stato piuttosto il pianoforte a scegliere me. Era un posto dove mi sentivo sicuro”.

Chiudo segnalando qui una sua lezione-dimostrazione: al pianoforte spiega l’influenza degli studi classici sul suo modo di comporre musica per le canzoni e in generale.


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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro