Musica in parole


Musica al cinema per i giorni di festa

“Ho realizzato il mio sogno di bambino, alle prove cantavo e ballavo, questo è un simbolo culturale dell’America”. Parola di Steven Spielberg che porta in sala (in Italia dal 23 dicembre) la sua versione cinematografica del leggendario “West Side Story” di Leonard Bernstein. Il regista non nasconde l’entusiasmo così come il rispetto sentito verso quel capolavoro: un musical di enorme successo a Broadway prima di tutto e un film...

... vincitore di dieci Oscar (1961).

La coinvolgente storia è ispirata alla vicenda di Romeo e Giulietta (Tony e Maria) ma ambientata in una New York anni Cinquanta in cui si sfidano le bande giovanili dei Jets (ragazzi di origine europea) e degli Sharks (immigrati portoricani), al posto dei Montecchi e Capuleti.

La vera forza del film non può che essere la musica e la trama si snoda attraverso pagine musicali note a tutti tra cui il tema di “Maria” e il trascinante “Mambo” del primo incontro tra i due.

Nel nuovo adattamento cinematografico ci sono novità nella sceneggiatura e nella coreografia ma quella eseguita è sempre la partitura di Bernstein; lo stesso Spielberg dice: “ho preso un capolavoro e ho cercato di non tradirlo”. Sulla stessa linea il compositore David Newman che ha supervisionato arrangiamenti e orchestrazioni: “il nostro mandato è stato quello di presentare "West Side Story" come la visione di Bernstein, nella sua migliore luce possibile”.

Il film, accolto trionfalmente dalla critica statunitense, aspetta ora la risposta del pubblico.

A suonare la colonna sonora è la New York Philharmonic - che fu per undici anni l'orchestra di Bernstein - e per qualche brano la Los Angeles Philharmonic. A dirigere, il venezuelano Gustavo Dudamel che ha una lunga frequentazione con la musica di Bernstein e con questa partitura in particolare.

A riprova vi propongo qui un travolgente “Mambo” eseguito in modo spettacolare dall’Orchestra Giovanile Bolivar, per un concerto di Capodanno a Caracas diretto proprio da Dudamel. Brano da ascoltare - in attesa di risentirlo nel film di Spielberg - guardando il video divenuto virale, in cui gli orchestrali fanno roteare i loro strumenti, ritmano la musica anche con i piedi, si alzano per ballare mentre suonano. Musica! Ed è subito festa.


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In questo numero hanno scritto:

Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro