Sia Waymo sia Tesla funzionano sulla base di mappe molto precise ed aggiornate di frequente, che rappresentano la base dati su cui il robot impara come e dove girare, accelerare e frenare. Pensate per un attimo a quando dovete guidare col navigatore: o ascoltate la voce che vi dice cosa fare, o i vostri occhi devono saltare di continuo dalla strada allo schermo, rendendo la guida pericolosa, perché in qualsiasi istante in strada ci sono pedoni ed altre auto in movimento, che non controllate. Chi di noi guida da tempo, anche in traffico molto caotico, ha imparato ad andare col flusso, capendo al volto e senza ragionare sul come fare la prossima manovra. A differenza del robot, generalmente sappiamo dove andare, non ci serve il supporto vocale o visivo della mappa. Il ranocchio elettronico invece non ne puo’ fare a meno: anche sul tragitto casa-lavoro deve consultare la mappa, come se facesse quel tragitto per la prima volta.
E’ chiaro che questo approccio basato sulle mappe non permette a Waymo e Tesla di guidare come una persona, perche’ il doversi continuamente confrontare con una mappa disturba la capacita’ di destreggiarsi nel traffico. Dalla Cina ci arriva un’alternativa chiamata VLA (visione-linguaggio-azione), che consente di raccogliere i dati di tutti i sensori del veicolo per formare in tempo reale un modello del traffico in cui si trova l’auto, senza usare le mappe. XPeng e Huawei in questo modo consentono al segnale visivo di entrare direttamente nella guida del veicolo, mentre il segnale testuale si occupa della direzione generale dell’automobile.
Questo nuovo approccio riscuote cosi’ tanto interesse che le start-up che lavorano sul tema hanno raccolto velocemente oltre $500 milioni di investimenti, mentre altre due grandi aziende automobilistiche come Great Wall e Geely (proprietari di Volvo) si sono prontamente associate a questo sviluppo. Per come sono abituati a fare le cose in Cina, questa nuova soluzione (DeepRoute) e’ gia’ installata su 100.000 automobili attualmente in circolazione.
Musk ha appena sofferto un calo nei profitti del 37% a fronte di un aumento delle vendite del 12%, a testimonianza della maggior competitività del mercato; ciononostante insiste nel confermare il piano di crescita dagli attuali $1.5 a $8.5 migliaia di miliardi nei prossimi anni, grazie proprio alle auto a guida autonoma ed ai robot umanoidi. Per adesso il Robotaxi funziona con un dipendente Tesla a bordo sia ad Austin sia a San Fracisco, al contrario di Waymo che e’ completamente indipendente e molto apprezzata gia’ in nove citta’ americane, quindi di strada da fare ce n’e’ parecchia.
La scommessa di Musk, di usare solo il riconoscimento visivo delle telecamere per rapportarsi a mappe inserite nel cervello elettronico dell’automobile, finora non ha funzionato. Waymo, che al contrario arricchisce la raccolta dati di Lidar e radar, fa molto meglio. Ora vediamo i cinesi con un approccio innovativo, senza mappe, e combinazione visivo/testuale di come e dove guidare. Elon deve tirare il coniglio fuori dal cappello, altrimenti la sua previsione di crescita stellare resta ferma agli scogli.
