IL Signor CEO


"Il CEO capitalism ha ereditato la maledizione di Sigfrido"

Prosegue l'intervista di Zafferano al Signor CEO.

DOMANDA: Oggi non voglio farLa arrabbiare.  Spesso mi chiedo: perché voi fantozzianamente ricchi avete la pelle così sottile? Senza nessuna polemica, ha letto il libro appena uscito Il lupo nell’ovile. Diritto, liberalismo, vita comune del mitico Jean Claude Michéa?

RISPOSTA: "Certo, a differenza sua, l’ho letto in bozza, appena l’ha consegnato all’editore questi ce lo ha consegnato: non si pubblica nulla di valore senza il nostro benestare. Le confesso, di Michéa non mi fido, non tanto perché è socialista (i nostri libri paga sono pieni di sinistri, e ovviamente di destri e centristi) quanto perché ha un modo subdolo per far esplodere le contraddizioni fra destra e sinistra sulle quali noi ingrassiamo.

Lei non lo ha ancora capito ma nel profondo io sono un liberale, seppur datato XVII secolo. Non credo assolutamente che l’uomo sia un animale sociale, ma piuttosto, come diceva Thomas Hobbes, è un potenziale lupo. Io mi sento lupo, voi ci considerate squali, ma noi siamo orgogliosamente lupi. La ferocia animale che pervade noi liberali puri e duri, è propedeutica per poter agire esclusivamente secondo il nostro interesse privato. La “società buona” non esiste, noi liberali antichi non vogliamo assolutamente rendere felici i cittadini. La ricerca della felicità è un fatto assolutamente privato e può essere raggiunto spesso con l’infelicità di qualcun altro: nella vita non ci sono pasti gratis.

Io amo il mercato, perché è un ring, anche se non valgono le regole della boxe (i nostri nonni la chiamavano infatti noble art per i valori morali che esprimeva). Il mercato non ha nulla di nobile, non crea pacificazione, dice Michéa. Certo, e allora? Solo in una guerra tutti contro tutti è possibile distruggere per sempre altre comunità. Per fortuna ci è venuto in aiuto, Dio lo benedica, il Virus di Wuhan. Ci ha dato un vantaggio competitivo di cinque anni, siamo già al 2025 e quei gonzi dei nostri nemici parlano ancora di mascherine, distanziamenti, vaccini.

Tutto ciò che ha una parvenza di comunitario deve essere distrutto e sostituito dalla più sfrenata individualità. Solo quella ci garantisce che non ci siano rivolte, la minaccia mortale che grava sul CEO capitalism. E’ l’unico aspetto del nostro modello per il quale non abbiamo una risposta di difesa, non siamo purtroppo attrezzati alla bisogna. Lei si chiederà che fare?

Non possiamo fare nulla, se i cittadini si rivoltano noi veniamo spazzati via, ne siamo consci. Il CEO capitalism ha ereditato la maledizione di Sigfrido che dopo aver ucciso il Drago fece il bagno nel suo sangue diventando così immortale, ma non si accorse che una foglia di tiglio si era posta su una spalla. Così non era più immortale, se fosse stato colpito sulla spalla sarebbe tornato mortale. E’ il nostro caso.

E adesso basta! Parlare con lei mi stanca!".

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